Oggi 30 settembre: San Girolamo | Si batte come un leone per la fede

San Girolamo, chiamato il «il leone della polemica cristiana», è stato uno dei più grandi campioni della fede in Cristo Gesù.

Vissuto in uno dei periodi più difficili della storia della Chiesa, Girolamo è stato un grande penitente e un veemente difensore dell’integrità della fede. Ha messo tutta la sua vasta erudizione al servizio della Sacra Scrittura.

Oggi 30 settembre: San Girolamo | Si batte come un leone per la fede
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Girolamo nasce, tra il 340 e il 350, nella cittadina di Stridone, tra la Dalmazia e la Pannonia. Anche per questo lo chiameranno il «leone della Dalmazia». Nato e cresciuto in una famiglia cristiana, Girolamo compie i primi studi in patria, poi va a Roma dove si appassiona ai classici dei finisce nel gorgo della vita gaudente dell’Urbe.

I ricordi quella vita frivola lo perseguiteranno anche durante i giorni di penitenza nel deserto della Calcide. Per scacciare quei pensieri si batterà il petto con un sasso.

Penitente e studioso nel deserto

Dopo Roma si reca nelle Gallie, a Treviri, alla Corte dell’Imperatore Valentiniano. Poi, dopo essere tornato a Roma, va ad Aquileia. Studia con la massima serietà e disputa fieramente. Infine si ritira nel deserto, dove si dedica alla meditazione e allo studio. Attraversa la Grecia, passa da Alessandria e dopo aver toccato Antiochia e finalmente arriva nel
deserto siriaco della Calcide.

Dietro con sé ha un bagaglio di libri profani e religiosi. Nella solitudine si immerge sempre più a fondo nello studio. Ma le opere classiche lo attirano più dei testi sacri, che gli appaiono quasi dozzinali a confronto di Virgilio e Cicerone. Al punto che, in sogno, sente una voce che lo rimprovera: «Tu non sei cristiano, ma ciceroniano».

La scoperta della Sacra Scrittura

E’ allora che si butta sulle pagine delle Sacre Scritture con avidità. Da quel momento in avanti alimenterà la sua anima col nettare della Scrittura, della quale diventerà interprete profondo e traduttore sicuro.

Lo chiamano a Roma per sciogliere alcune delicate questioni teologiche e scritturali. E Girolamo stupisce tutti per la sua sicurezza della sua dottrina. Papa Damaso gli affida incarichi e compiti di grande responsabilità. Dopo la morte dello stesso Damaso qualcuno pensa a lui come nuovo Vescovo di Roma.

La monumentale traduzione della Bibbia

Ma Girolamo ha un carattere rude e intransigente che gli ha procurato non pochi avversari. Il desiderio della solitudine e dello studio lontano dal  mondo così lo riprendono. Stavola se ne va in una grotta a Betlemme.

Nella solitudine di Betlemme San Girolamo compie un’opera monumentale, che sembra impossibile possa essere stata compiuta da un solo uomo. Traduce infatti la Bibbia, dai testi originali: traduce l’Antico direttamente dal testo ebraico e non dalla versione greca. Poi traduce anche il Nuovo Testamento, commenta il senso dei testi, corregge errori di vecchie traduzioni.

L’opera di San Girolamo verrà chiamata «Vulgata» e finirà per diventare la Bibbia ufficiale del cristianesimo. Muore nel 420 a Betlemme, a circa 73 anni di età.

Preghiera a San Girolamo

O glorioso San Girolamo, per quell’amabile zelo che ti condusse allo studio profondo delle sacre scritture conferendoti tanta luce; per quello spirito di sacrificio e di mortificazione, per le pratiche di pietà e per le più edificanti virtù per renderti sempre più utile alla Chiesa cattolica; e per tutti i Divini favori di cui puoi disporre in cielo; sii protettore benevolo ed ottieni a noi tutti la grazia di meditare continuamente la verità della fede, di non cercare mai sulla terra che essere graditi a Dio, e di infervorarci sempre più negli esercizi della penitenza e delle buone opere, per assicurarci la nostra eterna salvezza.

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