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Oggi 30 agosto, i Santi Felice e Adautto | Sepolti insieme come fratelli

A Roma nel cimitero di Commodilla, sulla via Ostiense, i due martiri hanno trovato sepoltura. Hanno reso testimonianza a Cristo con la medesima fede, andando insieme verso il martirio.

E’ stato grazie a Papa Damaso che siamo venuti a conoscenza di questi due Santi e del culto nato sul luogo dove essi sono stati sepolti.

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30 agosto: Felice e Adautto, martiri nel nome di Cristo

In questo trentesimo giorno del mese di agosto, la chiesa venera i Santi Felice e Adautto. Conosciamo la loro storia grazie anche a Papa Damaso, che li identifica come due fratelli, non solo di sangue, ma anche nel martirio.

Si racconta, in differenti documenti, in alcuni casi anche leggendari, che Felice è un romano e un presbitero. Arrestato, perché cristiano, al tempo dell’imperatore Diocleziano, viene condotto nel tempio di Serapide perché sacrificasse doni alle divinità pagane.

Felice, invece, soffia sulla statua facendola cadere. La potenza manifestata gli procura la tortura e la condanna capitale.

La sua sepoltura con un martire ignoto

Felice viene sepolto assieme al compagno Adautto (poiché dell’altro martire si ignorava il nome, viene chiamato “adauctus”, ovvero “aggiunto”), in una cripta nelle catacombe di Commodilla, presso la via Ostiense, dove sorge presto una cappella o una piccola basilica in suo onore.

La basilica ipogea dei Santi Felice e Adautto nel cimitero di Commodilla viene edificata sotto il pontificato di Giovanni I e viene riscoperta da Orazio Marucchi grazie agli scavi eseguiti tra il 1903 e il 1905 dalla Pontificia commissione di archeologia sacra.

Preghiera ai Santi Felice e Adautto

O santi Innocenti, primizie della Cattolica Chiesa,

che continuamente lodate, e contemplate il Divino Immacolato Agnello,

e sempre cantate nuovi cantici dinanzi al trono dell’Altissimo,

ottenetemi vi prego una vita innocente,

una contrizione perfetta, e un dolore immenso dei miei peccati,

e una retta e pura intenzione in tutti i miei pensieri,

parole ed opere, acciò mi conservi nella grazia di Dio,

e sia poi vostro compagno in quella gloria immortale,

che vi siete acquistata con lo spargimento del vostro sangue innocente.

Così sia.

Rosalia Gigliano

Scritto da
Rosalia Gigliano

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