Ricordati con culto congiunto, i santi Filippo e Giacomo il minore sono tra i Dodici apostoli di Gesù. Sono diversi gli elementi che li uniscono.

Vengono commemorati insieme, nello stesso giorno, ovvero oggi 3 maggio: sono i santi Filippo e Giacomo il minore. Fecero parte del primo collegio apostolico, erano tra i Dodici al seguito del Signore. La loro vicinanza con Gesù è quindi forte.
Lo hanno seguito durante la sua predicazione e dopo la sua morte e la Resurrezione, hanno portato avanti una missione evangelizzatrice per cui hanno pagato morendo da martiri. Questo non è l’unico fattore che li accomuna.
Santo di oggi 3 maggio: Santi Filippo e Giacomo il minore
Il motivo per cui questi due santi hanno il culto in comune è perché condividono lo stesso luogo in cui sono custodite le loro reliquie. I resti di entrambi si trovano infatti nella chiesa dei Dodici Apostoli a Roma.
Cosa si sa esattamente di questi due apostoli? Filippo era originario della città di Betsaida, da dove provenivano anche gli apostoli Pietro e Andrea. Fu tra i primi a seguire Gesù in quanto era già discepolo di san Giovanni Battista.
Giacomo il minore, chiamato così per distinguerlo dall’altro Giacomo, detto il maggiore, era invece un cugino di Gesù. Si trattava, infatti, del figlio di Alfeo, che era fratello di san Giuseppe. I Vangeli parlano molto poco di loro.
Di Filippo si fa solo qualche menzione nei Vangeli di Matteo, Marco e Luca. Poche informazioni in più ci giungono per quanto riguarda Giacomo.
Fedeli al Maestro
Nel Vangelo di Giovanni (6,57) Filippo è menzionato come colui che calcola quanto costerebbe sfamare la turba che è al seguito di Gesù. Più tardi, dopo l’ingresso del Signore a Gerusalemme, nel corso dell’Ultima Cena dice a Gesù: “Signore, mostraci il Padre e ci basta“. Gesù gli risponde: “Da tanto tempo sono con voi, e tu non mi hai ancora conosciuto, Filippo?“. E poi arriva specifica: “Chi ha visto me, ha visto il Padre“.
La sua figura compare anche dopo l’Ascensione di Gesù, quando lo si ritrova insieme agli altri apostoli, come riportano gli Atti degli apostoli al cap. 1, quando devono scegliere colui che sostituirà Giuda.
Giacomo è distinto dall’altro Giacomo, filgio di Zebedeo, e maggiore per età. Nella Prima lettera ai Corinzi, c’è un riferimento a Giacomo il minore quando san Paolo dice che Gesù, dopo la risurrezione “apparve a Giacomo e quindi a tutti gli apostoli“. Per come conduce la sua vita riceve l’appellativo di “giusto”.
Evangelizzatori e martiri
Mentre secondo la Tradizione, Filippo in seguito andò ad evangelizzare attraversando l’Asia minore e riuscendo a convertire gli Sciti e i Parti, Giacomo il minore conobbe san Paolo dopo la conversione. Diventano amici: insieme a Pietro e a Giovanni sono quelli più vicini all’Apostolo delle genti.
Durante il Concilio di Gerusalemme prende le difese dei pagani convertiti chiedendo di essere clementi con loro e di non imporgli troppe regole. Quando Giacomo il maggiore muore martire e san Pietro parte, Giacomo il minore si trova a capo della comunità cristiana di Gerusalemme.
Scrive la prima delle cosiddette “lettere cattoliche” del Nuovo Testamento. In essa si rivolge “alle dodici tribù disperse nel mondo“, quindi ai cristiani di origine ebraica che vivevano al di fuori della Palestina: sono loro i destinatari delle lettere.
Parla di temi come la fede, la carità e la speranza, la preghiera. Nell’anno 63 rimane vittima di una sedizione popolare che il sommo sacerdote Hanan aveva sollevato contro i cristiani e così trova la morte.
Filippo, invece, sembra che morì a Ierapoli, in Frigia. Era una città che ospitava un oracolo pagano. Furnono tante le conversioni che avvennero per suo tramite. Poi però morì a causa della persecuzione e quindi fu martire. Scelse, come san Pietro, di essere crocefisso a testa in giù, in una croce fatta ad X perchè come lui non si sentiva degno di morire come il Signore.