Oggi 28 aprile, Santa Gianna Beretta Molla: si sacrifica per amore di sua figlia

È moglie, mamma e medico dalle grandi virtù che trovano l’apice quando scoperto un fibroma all’utero, preferisce anteporre la vita della bambina che porta in grembo alla sua. 

Viene canonizzata nel 2004 da Papa Giovanni Paolo II. Riposa nella cappella della Famiglia Molla al cimitero di Mesero. È la Santa patrona della famiglia.

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28 aprile: Gianna, una mamma coraggio

In questo ventottesimo giorno del mese di aprile, la chiesa venera Santa Gianna Beretta Molla. Gianna nasce a Magenta il 4 ottobre 1922, da Alberto Beretta e Maria de Micheli, entrambi cristiani praticanti e terziari francescani.

Fin dalla prima giovinezza vive profondamente la religione cattolica, secondo l’educazione ricevuta dai genitori. Nell’ottobre 1942 Gianna ritorna a Magenta e si iscrive e frequenta la facoltà di medicina e chirurgia, prima a Milano e poi a Pavia, dove si laurea il 30 novembre 1949. Anche in questi anni dell’università partecipa ogni giorno alla celebrazione eucaristica, fa la visita al Santissimo Sacramento e recita il Rosario.

A Pavia si inserisce nella vita della comunità parrocchiale di san Martino, collaborando alle attività dell’Oratorio delle Madri Canossiane. Si impegna, inoltre, nell’Azione Cattolica e nelle conferenze delle Dame di San Vincenzo.

La sua opera di assistenza

Il 24 settembre 1955 sposa, presso la Basilica di San Martino a Magenta, Pietro Molla di Mesero, conosciuto pochi anni prima. Nella frazione di Pontenuovo, dal 1956, svolge il compito di responsabile del Consultorio delle mamme e dell’asilo nido facenti capo all’Opera Nazionale Maternità e Infanzia, e presta assistenza medica volontaria nelle scuole materna ed elementare di stato.

E’ mamma di tre bambini: il 19 novembre 1956 nasce Pierluigi, l’11 dicembre 1957 Maria Rita e il 15 luglio 1959 Laura.

Nel 1961, verso il termine del secondo mese di una nuova gravidanza, Gianna è colpita da un fibroma all’utero, considerato un tumore benigno. Prima dell’intervento operatorio di asportazione del fibroma, pur rimanendo consapevole dei rischi e dei danni che sarebbero potuti insorgere durante la gravidanza, chiede al chirurgo di salvare la vita che porta in grembo, anche a scapito della sua, affidandosi alla preghiera e alla Provvidenza.

Le sue condizioni si aggravano dopo il parto

Il 21 aprile 1962, presso l’Ospedale di Monza, partorisce Emanuela Gianna ma, dopo qualche ora dal parto, le condizioni generali della donna si aggravano e, nonostante le cure praticate, le sue condizioni peggiorano di giorno in giorno.

Il 28 aprile 1962 viene riportata nella sua casa di Pontenuovo di Magenta, dove muore quello stesso giorno a soli 39 anni. È sepolta nella cappella della famiglia Molla nel Comune di Mesero.

I suoi funerali furono molto partecipati. Tantissimi i fedeli e tutti coloro che l’hanno amata, conosciuta e non: commozione profonda, fede e preghiera. Tutti erano lì per Gianna per accompagnarla al cielo.

Il 6 novembre 1972 l’arcivescovo di Milano, il cardinale Giovanni Colombo, promuove la causa di beatificazione della serva di Dio Gianna Beretta Molla. Il 6 luglio 1991, papa Giovanni Paolo II la rende venerabile.

Gianna diventa Santa: il marito ha assistito alla canonizzazione

Il 24 aprile 1994, in piazza San Pietro, Gianna è proclamata beata come “madre di famiglia” dal Papa. Inizia quindi il processo di canonizzazione con il susseguirsi di notizie circa fatti ritenuti prodigiosi grazie alla sua intercessione.

Il processo è terminato ufficialmente nel febbraio del 2004 e il 16 maggio di quello stesso anno, Papa Giovanni Paolo II, in piazza San Pietro a Roma, la proclama santa. Il giorno della canonizzazione, il marito di Gianna, Pietro, era lì in Piazza San Pietro, caso unico nella storia della Chiesa, 

Preghiera a Santa Gianna Beretta Molla

Dio, che ci sei Padre,

ti diamo lode e ti benediciamo

perché in santa Gianna Beretta Molla

ci hai donato e fatto conoscere

una donna testimone del Vangelo

come giovane, sposa, madre e medico.

Ti ringraziamo perché,

anche attraverso il dono della sua vita,

ci fai imparare ad accogliere e onorare ogni creatura umana.

Tu, Signore Gesù,

sei stato per lei riferimento privilegiato.

Ti ha saputo riconoscere

nella bellezza della natura.

Mentre si interrogava sulla sua scelta di vita,

andava alla ricerca di te e del modo migliore per servirti.

Attraverso l’amore coniugale, si è fatta segno

del tuo amore per la Chiesa e per l’umanità.

Come te, buon samaritano, si è fermata

accanto a ogni persona malata, piccola e debole.

Sul tuo esempio e per amore,

ha donato tutta se stessa, generando nuova vita.

Spirito Santo, fonte di ogni perfezione,

dona anche a noi sapienza, intelligenza e coraggio perché,

sull’esempio di santa Gianna e per sua intercessione,

nella vita personale, familiare, professionale,

sappiamo metterci al servizio di ogni uomo e donna

e crescere così nell’amore e nella santità.

Amen.

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