Oggi 27 giugno, San Cirillo d’Alessandria | Difende la maternità divina di Maria e l’Unicità di Cristo

Dottore e Vescovo della Chiesa, la sua fede è integra anche nei momenti più difficili della sua vita. Durante il Concilio di Efeso sostiene, con tutte le sue forze, i dogmi della maternità divina di Maria e dell’unico Cristo.

È, più volte, coinvolto in dispute teologiche ed è venerato anche dalla Chiesa Ortodossa.

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27 giugno: Cirillo, la disputa in Concilio

In questo ventisettesimo giorno del mese di giugno, la chiesa venera San Cirillo d’Alessandria. Come teologo, è coinvolto nelle dispute cristologiche che infiammano la sua epoca. Si oppone a Nestorio durante il concilio di Efeso del 431.

In tale ambito, per contrastare Nestorio (che negava la maternità divina di Maria), sviluppa una teoria dell’Incarnazione che gli vale il titolo di “doctor Incarnationis” e che è considerata ancora valida dai teologi cristiani contemporanei.

Perseguita i novaziani, gli ebrei ed i pagani, sino a quasi annientarne la presenza nella città. Divenuto Vescovo e patriarca di Alessandria nel 412, secondo lo storico Socrate Scolastico acquista “molto più potere di quanto ne avesse avuto il suo predecessore” e il suo episcopato “va oltre i limiti delle sue funzioni sacerdotali”. Cirillo giunge a svolgere anche un ruolo dalla forte connotazione politica e sociale nell’Egitto greco-romano di quel tempo.

Le sue azioni sembrano essersi ispirate al criterio della difesa dell’ortodossia cristiana a ogni costo: espelle gli ebrei dalla città, chiude le chiese dei novaziani, confiscandone il vasellame sacro e spogliando il loro vescovo Teopempto di tutti i suoi possedimenti. Entra in grave conflitto con il prefetto imperiale Oreste.

Cristo è uno e Maria è Madre di Dio

Diversamente dai teologi di Antiochia, di scuola aristotelica, che mettono in risalto l’umanità di Cristo e l’unione delle sue due nature, rimaste integre in una sola persona, Cirillo dà l’assoluta precedenza alla divinità di Cristo. Il Logos divino è l’unico vero centro di azione in Cristo.

In Cristo vi è la perfetta unità del Verbo nella carne: l’uomo è il Verbo, ma il Verbo in quanto unito a un corpo. Per cui, pur rimanendo le due nature distinte e non confuse, in forza dell’unione si può predicare della divinità quanto è dell’umanità e viceversa.

Confutando Nestorio, si oppone all’espressione di «Maria madre di Cristo» (Christotokos) e sostiene quella di «Maria madre di Dio» (Theotokos) perché equivale ad affermare che in Cristo vi è una sola persona, quella del Figlio di Dio: «Siccome la Vergine generò secondo la carne Dio unito personalmente alla carne, diciamo che ella è madre di Dio, non nel senso che la natura del Verbo prese dalla carne l’inizio della sua esistenza ma nel senso che, avendo il Verbo assunto personalmente la natura umana, accettò di essere generato dal suo seno secondo la carne».

Preghiera a San Cirillo d’Alessandria

O Dio,

che hai suscitato nella tua Chiesa il vescovo San Cirillo,

fervido assertore della divina maternità della Vergine Maria,

concedi al tuo popolo che la riconosce vera Madre di Dio,

il dono della salvezza per Cristo tuo Figlio, fatto uomo per noi.

E per le preghiere di San Cirillo concedici la grazia di essere salvati

dalla materna protezione della Vergine

e di ricevere sempre degnamente il Corpo e il Sangue del tuo Figlio,

vero Dio e vero Uomo.

Amen

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