San Giacomo detto il Maggiore fu uno dei Dodici apostoli, il primo di loro a testimoniare la fede come martire. Gli viene dedicato il grande pellegrinaggio denominato Cammino di Santiago de Compostela.

Oggi 25 luglio si ricorda san Gaicomo detto il Maggiore per distinguerlo dall’omonimo apostolo, Giacomo di Alfeo, chiamato il Minore per età. Era figlio di Zebedeo e Salome, una delle pie donne che seguirono Gesù fin sul monte Calvario. Inoltre era il fratello di san Giovanni Evangelista.
Gesù gli diede, insieme a suo fratello Giovanni, il soprannome aramaico di Boanèrghes, che significa “figli del tuono” come si evince dal Vangelo di Marco (3,17). Questo ssoprannome stava ad indicare lo zelo apostolico che i due dimostravano.
Santo di oggi 25 luglio: San Giacomo il Maggiore
Allo stesso modo di altri membri della sua famiglia anche Giacomo faceva il lavoro di pescatore. Insieme al fratello e a Pietro, faceva parte della cerchia più intima di Gesù e fu testimone di eventi importantissimi della sua vita.
Giacomo infatti era presente quando avvenen la risurrezione della figlia di Giairo, al momento della Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor, e vide il Maestro pregare nell’agonia del Getsemani. San Giacomo andò ad evangelizzare giungendo fino in Spagna.
C’è una fonte spagnola che risale al VI-VII secolo, il Breviario degli Apostoli, nella sua traduzione latina, che attesta questo. È confermato anche dalle rivelazioni private di alcune mistiche: la beata Anna Caterina Emmerick e la venerabile Maria di Agreda.
La fedeltà fino al martirio e il Cammino di Santiago
Insieme a suo fratelllo Giovanni, Giacomo chiese al Signore di sedere uno alla sua destra e uno alla sinistra una volta entrati nel regno dei cieli. Gesù rispose loro : “Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?“. E loro affermarono di si: “Lo possiamo“. Effettivamente, entrambi in tempi e modi diversi testimoniarono la fede fino in fondo. Giacomo fu il primo tra gli apostoli ad essere martirizzato.
Gli Atti degli apostoli al capitolo 12 ci rivelano quale fu la sorte che toccò a Giacomo : “Il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni”. Fu questa, dunque, la morte che gli spettò, per decapitazione. La data della morte oscilla tra il 41 e il 44.
La Legenda Aurea narra che dopo la sua morte i suoi discepoli si occuparono di prendere il corpo e lo portarono fino in Galizia. Nell’830 un anacoreta, Pelagio, scoprì il sepolcro che conteneva i suoi resti mortali. Questo avvenne in seguito al prodigio di una visione luminosa.
Il luogo fu chiamato Campus stellae, ovvero il campo della stella dal vescovo Teodomiro. Il posto prese poi il nome spagnolo di Compostela, che vuol dire proprio campo della stella e nel corso del tempo ha avuto inizio un pellegrinaggio che portava come meta finale proprio alla tomba di questo apostolo. È il famoso Cammino di Santiago de Compostela.
Questo antico Cammino dopo un periodo in cui rimase nell’ombra trovò nuovo slancio nel XX secolo grazie a san Giovanni Paolo II che parlò della natura del pellegrinaggio e del bisogno per l’Europa di ritrovare la sua identità cristiana. Si articola in tante tappe e richiede circa 3 settimane per essere portato a termine. È lungo 800 chilometri e si struttura in una rete di percorsi che conducono a Compostela sulla tomba dell’apostolo.