Oggi 25 febbraio, San Cesario: da medico di corte a convertito a Cristo

E’ uno dei pochi Santi Medici della Chiesa, vissuto al servizio di numerosi imperatori romani. Originario di una famiglia cristiana, quando era alla corte di Giuliano l’Apostata, lo stesso imperatore cerca di “ricondurlo” al paganesimo, ma senza successo.

Una crisi spirituale profonda lo porta a chiedere il Battesimo nell’ultimo tratto della sua vita, dato che era rimasto catecumeno fino ad allora.

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25 febbraio: Cesario, il medico di corte

In questo venticinquesimo giorno del mese di febbraio, la chiesa venera San Cesario. Compie i propri studi dapprima a Cesarea di Cappadocia e poi ad Alessandria in Egitto, specializzandosi nella medicina.

Le sue capacità di guarigione diventano così note che lo stesso imperatore Costanzo II lo invita a recarsi a Costantinopoli, alla sua corte. E’ così che diventa il medico personale dell’imperatore e di tutta la sua corte.

In questi anni, Cesario conosce un così grande successo professionale che gli vale la fama di miglior medico di tutto l’impero. Anche l’imperatore Giuliano l’Apostata, successore di Costanzo II, lo conferma nell’incarico, nonostante rifiutasse di aderire al ripristino del culto pagano.

La crisi spirituale e la richiesta di essere battezzato

Rimasto catecumeno per gran parte della sua vita, riceve il battesimo dopo essere sopravvissuto ad un violento terremoto che distrugge la città di Nicea nel 368. Lascia quindi la carica per dedicarsi alla preghiera e alla penitenza. A causa della sua crisi spirituale, decide di abbandonare ogni pubblico incarico per dedicarsi più assiduamente alla salvezza della sua anima.

Dopo il Battesimo, conduce poi vita penitente, fino alla fine dei suoi giorni. Nel testamento dispone che ogni sua ricchezza fosse donata ai poveri.

Preghiera a San Cesario

O spiriti celesti e voi tutti Santi del Paradiso, volgete pietosi lo sguardo sopra di noi, ancora peregrinanti in questa valle di dolore e di miserie.

Voi godete ora la gloria che vi siete meritata seminando nelle lacrime in questa terra di esilio. Dio è adesso il premio delle vostre fatiche, il principio, l’oggetto e il fine dei vostri godimenti. O anime beate, intercedete per noi!

Ottenete a noi tutti di seguire fedelmente le vostre orme, di seguire i vostri esempi di zelo e di amore ardente a Gesù e alle anime, di ricopiare in noi le virtù vostre, affinché diveniamo un giorno partecipi della gloria immortale.

Amen.

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