Fondatrice del monastero benedettino di Pfzalzel, Santa Adele è la nonna ed educatrice di San Gregorio di Utrecht.
Sant’Adele di Pfzalzel è una santa dell’ VIII secolo. Le informazioni sulla sua vita sono molto poche. Non si conosce la sua data di nascita ma si sa quella della sua morte che avvenne il 24 dicembre del 730.
Viveva nella città in cui fondò un monastero benedettino e ne divenne la basessa, a Pfzalzel nei pressi di Treviri. Approdò alla vita religiosa dopo lunghi anni trascorsi nel mondo. Era infatti una donna sposata e una madre. Era anche nonna e quando rimase vedova, dopo la morte del marito Alderico, si ritirò in monastero.
Portò con sè il nipotino Gregorio, ma non se ne conosce il motivo. Si dedicò alla sua educazione e lui divenne San Gregorio di Utrecht. Ma il suo nome rimane legato anche ad un altro personaggio.
Si tratta di San Bonifacio che predicava il Vangelo in Frisia nella prima metà dell’VIII secolo. Era vescovo di Magonza ed evangelizzando la Germania venne a contatto con Sant’Adele.
La Passio leggendaria e le narrazioni incerte
Notizie su Santa Adele arrivano da una Passio dalla storicità non certa. Avvolta in un’aura leggendaria, questa agiografia riporta i pochi dati relativi alla sua figura.
Sembra che sia stata di nobili origini, figlia del re Dagoberto II e spesso viene confusa con Irma o meglio, Sant’Irmina, di cui forse era sorella, abbadessa anche lei. Le accomuna il probabile rapporto di parentela e la santità, ma le fonti non sono sicure.
San Bonifacio, stando a quanto riportano le narrazioni che si riferiscono a Sant’Adele, fu ospite del monastero benedettino che lei aveva fondato e il nipotino Gregorio lo prende come maestro.
Diventato discepolo di San Bonifacio, che era considerato l’apostolo della Germania, crescendo Gregorio segue le sue orme e diventa abate di Utrecht.
Sant’Adele è identificata anche con l’abbadessa Adola, la quale era la destinataria di una lettera da parte dell’abbadessa Elfled di Streaneshalch. Ma viene scambiata anche per Adula, una donna definita “religiosa matrona nobilis”, della cui presenza ci sono tracce a Nivelles nel 691. La donna era con un bambino che era stato salvato da un annegamento. Non si ha la certezza di quali tra queste figure sia quella più coincidente con la vera Sant’Adele.
La morte di Sant’Adele è collocata poco dopo che il nipote diveta abate, quindi quando è già cresciuto per cui si ipotizza che sia morta in età avanzata. Non ci sono informazioni neppure relative ad una data di canonizzazione.
Il culto popolare alla sua figura però è riscontrato attraverso i secoli e ci sono raffigurazioni iconografiche che la rappresentano.