Oggi 21 dicembre: San Pietro Canisio. Fu figlio spirituale di Sant’Ignazio di Loyola

San Pietro Canisio entra nella Compagnia di Gesù, dopo aver letto gli Esercizi Spirituali che Sant’Ignazio di Loyola aveva scritto da poco.  Fu il primo gesuita in area tedesca. 

Pietro Kanijs, il cognome Canisio è la forma latinizzata, nacque a Nimega in Olanda l’8 maggio 1521. Era figlio del borgomastro della città e studiò diritto canonico e civile a Lovanio e a Colonia.

Santo del 21 dicembre: San Pietro Canisio
San Pietro Canisio – photo web source

Dopo aver letto gli Esercizi Spirituali che Sant’Ignazio di Loyola aveva scritto da poco maturò in lui la vocazione ed entrò nella Compagnia di Gesù. Sarà l’ottavo gesuita ad emettere i voti solenni. 

La sua spiritualità si sviluppava sotto la direzione di Pietro Favre e prese parte al Concilio di Trento nel 1547 e nel 1562 chiamato dal vescovo di Augusta. Da questo periodo iniziò ad usare la forma latinizzata del suo nome.

Viaggiò in giro per l’Europa e dopo alcune tappe a Roma e a Messina approdò nel ducato di Baviera a svolgere il ruolo di decano, rettore e vice-cancelliere dell’università di Ingoldstadt. Successivamente, nel 1556, fu nominato primo Padre provinciale della Provincia della Germania Superiore.

Teologo e letterato, annunciatore del Vangelo tra i potenti

Per gran parte della sua vita San Pietro Canisio si trovò a contatto con le personalità socialmente più influenti della sua epoca. Su di loro esercitò fascino e influenza soprattutto attraverso la sua opera teologica e quindi i suoi scritti.

Santo del 21 dicembre: San Pietro Canisio
San Pietro Canisio – photo web source

Si dedicò anche alla pubblicazione delle opere di  San Cirillo di Alessandria, di San Leone Magno, di San Girolamo e di Osio di Cordova e e delle Orazioni di san Nicola della Fluë.

In varie lingue pubblicò libri di devozione e biografie di alcuni santi svizzeri, ma anche numerosi testi di omiletica. I più celebri e diffusi tra i suoi scritti sono i tre Catechismi, che furono composti in un periodo tra il 1555 e il 1558 con il titolo di  Parvus Catechismus Catholicorum.

Il primo tra i tre si rivolgeva agli studenti ai quali forniva nozioni basilari di teologia. Il secondo era per un’istruzione religiosa più approfondita ma sempre primaria e il terzo era adatto per i ragazzi più grandi. Espressa sotto forma di domande e risposte, la dottrina cattolica era facilmente afferrabile e i termini biblici erano spiegati con grande chiarezza.

Tra le sue opere più eccelse si ricordano la Summa doctrinae christianae… in usum Christianae pueritiae, la confutazione dei Centuriatori di Magdeburgo in due parti. Ma anche le Lectiones et Predicationes Ecclesiasticae, le  Institutiones et Exercitamenta christianae pietatis, le Notae in Evangelicas lectiones.

San Pietro Canisio godeva del favore sia dell’imperatore Ferdinando I che del papa Gregorio XIII. Era però estremamente umile e per tre volte rifiutò l’incarico vescovile a Vienna, che gli era stato proposto.

Alla fine della sua vita, precisamente nel 1580, fondò a Friburgo in Svizzera il collegio Sankt Michael. Si dedicò anche in quegli ultimi anni alla predicazione e poi la morte arrivò per lui il 21 dicembre 1597, a Friburgo nello stesso collegio. Fu sepolto nella chiesa universitaria di Friburgo, Sankt Michael.

Subito dopo la sua morte circolava la fama della sua santità e giravano voci relative a diversi miracoli avvenuti per sua intercessione. Fu beatificato solo più tardi nel 1869 e poi canonizzato nel 1925 e al tempo stesso dichiarato Dottore della Chiesa.

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