Oggi 21 agosto è San Pio X: il Papa che combatté il modernismo mettendo al centro Cristo

Pontefice di inizio Novecento, San Pio X è ricordato come oppositore del modernismo che scelse di contrastare con l’intento di “restaurare tutto in Cristo”.

San Pio X
San Pio X – lalucedimaria.it

Il 21 agosto ricorre la memoria liturgica di San Pio X, pontefice dal 1903 al 1914, agli inizi, dunque, del secolo scorso. Lo si ricorda per il suo contrasto al modernismo che proprio in quel periodo andava diffondersi ampiamente.

Lui pose al centro il Signore, volendo “ricapitolare tutto in Cristo“, il principio ispiratore del suo pontificato. Di umili origini, nacque con il nome di Giuseppe Melchiorre Sarto a Riese, in provincia di Treviso, il 2 giugno 1835 da una famiglia di contadini. 

Era il secondo di 10 figli ed ebbe una formazione scolastica a Castelfranco Veneto, dove si recava a piedi per studiare. Date le sue doti promettenti nello studio fu aiutato da alcuni sacerdoti e dal patriarca di Venezia a proseguire su questa strada e gli fu dato la possibilità di frequentare gratuitamente il seminario di Padova.

Santo di oggi 21 agosto: San Pio X

A 23 anni divenne sacerdote e gli fu affidata una parrocchia nella provincia di Padova. Vi rimase per quasi un decennio per poi diventare Canonico della Cattedrale di Treviso, Direttore spirituale del Seminario e Cancelliere della Curia.

In seguito, nel 1884 fu nominato vescovo di Mantova. Proprio in quegli anni cominciò la sua battaglia al modernismo che si andava diffondendo a macchia d’olio. Con una brillante predicazione lui condannava le tesi moderniste e il liberalismo ad esse correlato.

Proseguì su questa linea anche quando fu creato cardinale e nominato patriarca di Venezia, nel 1893. Quando papa Leone XIII morì, nel 1903 fu lui ad essere eletto come pontefice. Aveva 68 anni e prese il nome di Pio X.

La lotta al modernismo e la composizione del catechismo

Come prima azione efficace per contrastare il modernismo e portare i fedeli alla retta dottrina cattolica, papa Pio X compose un catechismo, che poi prese il suo nome. Era pensato per andare incontro alle esigenze della gente semplice e strutturato con un’alternanza di domande e risposte. Precisamente si componeva di 993 domande e risposte.

In questo modo tutti potevano comprendere le verità di fede, rese accessibili alla comprensione comune. La sua precisa volontà era “restaurare tutto in Cristo” e con questo spirito fu la sua opposizione alla promulgazione di leggi laiciste e anticristiane in Francia.

L’intento di un rinnovamento della Chiesa puntando sulla centralità di Cristo fu espresso mirabilmente nelle sue opere scritte. Scrisse 16 encicliche e a riassumere i suoi obiettivi ci sono le sue stesse parole: “Le ragioni di Dio sono le ragioni nostre; è stabilito che ad esse saranno votate tutte le nostre forze e la vita stessa. Perciò se qualcuno chiederà quale motto sia l’espressione della nostra volontà, risponderemo che esso sarà sempre uno solo: Rinnovare tutte le cose in Cristo”.

I modi per attuare un rinnovamento spirituale profondo

Per realizzare quest’opera di restaurazione il pontefice prese dei provvedimenti come la riforma del Diritto canonico, della Curia Romana, e azioni quali l‘anticipazione dell’ età della Prima Comunione che fu stabilita intorno ai 7 anni.

Promosse la devozione mariana e richiamò all’importanza dell’Eucarestia. Come ricorda il Martirologio Romano mise in pratica il suo programma spirituale ” in semplicità di animo, povertà e fortezza, promuovendo tra i fedeli la vita cristiana con la partecipazione all’Eucaristia, la dignità della sacra liturgia e l’integrità della dottrina”.

Sostenne il pensiero di mistiche come Luisa Picarreta. Dopo aver ricevuto da Sant’Annibale Maria di Francia  il manoscritto con le rivelazioni di Gesù alla mistica, gli disse: “Fai subito dare alle stampe L’Orologio della Passione della Piccarreta. Leggetelo in ginocchio, perché è Nostro Signore che parla!”.

Viveva in modo molto semplice e così morì, il 20 agosto 1914. Aveva scritto che voleva morire in povertà.Beatificato nel 1951 fu canonizzato poi nel 1954.

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