San Giovanni da Matera fu grande nella predicazione e fondatore della Congregazione di Pulsano. Andò in prigione per calunnie e fu liberato miracolosamente.

Oggi 20 giugno si ricorda san Giovanni da Matera, detto anche da Pulsano, il luogo in cui concluse la sua vita dopo aver fondato lì una Congregazione. Nato intorno al 1070 a Matera da una ricca e nobile famiglia, si trasferisce ancora molto giovane a Taranto chiedendo ospitalità ai monaci basiliani dell’Isola di S. Pietr. Questi gli diedero come lavoro la custodia delle pecore.
Come san Francesco si spoglia così di tutti i suoi agi e abbraccia la povertà vestendo un umile e semplice saio. Vivrà in questo modo la sua vita secondo uno stile penitenziale compiendo tante mortificazioni. Anche il lavoro lo stremava e quando si sentiva talmente abbattuto da temere di cedere sentiva una voce che gli sussurrava: “Dio è con te“. Perciò si rianimava e trovava la forza di continuare.
Santo di oggi 20 giugno: San Giovanni da Matera
Svolse la sua vita da penitente spostandosi. Visse in Calabria e poi in Sicilia, dopo andò in Puglia e poi ritornò in Basilicata. I parenti non lo riconobbero tanto il suo corpo si era trasformato in quella vita di stenti.
Era un mistico che riceveva locuzioni interiori e agiva seguendo ispirazioni divine. Predicava il Vangelo e tutti gli riconoscevano eccellenti doti di predicazione. Esortava gli altri ad intraprendere una vita di preghiera e quindi alla conversione del cuore.
Suscitava sentimenti contrastanti: se da un lato c’erano molto che lo apprezzavano, c’erano anche altri che non lo sopportavano e agivano contro di lui. Lo attaccarono, infatti, imbastendo calunnie contro di lui. Il conte Roberto di Chiaromonte lo fece finire in carcere.
Solo un miracolo riuscì a liberarlo e a farlo allontanare dalle grinfie di chi gli voleva male. Però dovette allontanarsi da quella terra e si diresse a Capua dove continuava a predicare. Poi, sentendo una voce interiore che gli diceva di tornare in patria vi fece ritorno.
L’impresa della Congregazione
Arrivato a Ginosa proseguì poi verso il Gargano e si stabilì non molto lontano dal santuario di San Michele Arcangelo, presso Pulsano. Era seguito da un piccolo gruppo di seguaci: erano 6 e con loro fondò la sua Congregazione. Lo scopo di questo gruppo era quello di vivere il Vangelo in modo autentico improntando la vita alla preghiera e alla penitenza. Facevano vita comunitaria all’insegna della povertà.
Via via questa crebbe e si aggiunsero sempre nuovi monaci fino ad arrivare ad un numero di 50. Venivano chiamati Scalzi perchè avevano scelto la povertà e cln le donazioni ricevute aprirono un nuovo monastero presso la chiesa di san Giacomo a Foggia. Per certi versi san Giovanni da Matera è considerato come uno dei precursori degli ordini mendicanti che poi si strutturarono in maniera più compiuta e che ebbero maggiore fioritura.
San Giovanni da Matera poteva poi godere della stima e del rispetto del re Ruggero II. Molto stimato da tanti, fu apprezzato anche dal pontefice Innocenzo II. La sua vita si concluse una decina di anni dopo la fondazione della Congregazione.
Il 20 giugno 1139 morì mentre si trovava nel monastero di Foggia. Seppellito in primo momento lì, il suo corpo fu successivamente trasferito a Pulsano. Molti secoli dopo, nel 1830, i suoi resti furono traslati a Matera dove riposano nella cattedrale.