Madre dell’imperatore Costantino, è attiva, con impegno nell’assistenza ai poveri e, grazie a lei, avviene un importantissimo ritrovamento.
Quando il figlio Costantino diventa padrone assoluto dell’impero, Elena ha il titolo più alto cui una donna possa aspirare. E’ l’inizio di un’epoca nuova per il cristianesimo.
In questo diciottesimo giorno del mese di agosto, la chiesa venera Santa Elena. E’ rappresentata insieme a suo figlio Costantino, e posti entrambi ai lati di una Croce. Grazie a lui, i cristiani hanno avuto modo di trovare e adorare la croce alla quale è stato appeso Gesù.
A 78 anni nel 326, Elena intraprende un pellegrinaggio di penitenza in Palestina. Qui si adopera per la costruzione delle Basiliche della Natività a Betlemme e dell’Ascensione sul Monte degli Ulivi.
Non è certo che sia stata Elena a scoprire la presunta reliquia, ma il fatto che Eusebio di Cesarea abbia descritto il suo viaggio in Oriente come un pellegrinaggio, e quindi abbia attestato la presenza di Elena a Gerusalemme per edificare la Chiesa del Santo Sepolcro, fa probabilmente collegare la madre del primo imperatore romano cristiano al ritrovamento della reliquia stessa.
Salita sul Golgota, con la volontà di purificare quel sacro luogo dagli edifici pagani fatti, trova la vera Croce di Cristo, perché il cadavere di un uomo messo a giacere su di essa ritorna miracolosamente in vita.
La storia delle sue reliquie è incerta. Due anni dopo la sepoltura a Roma, il corpo di Elena viene trasferito da Costantino a Costantinopoli e posto nel mausoleo che l’imperatore ha preparato per sé.
Secondo una seconda ipotesi, le reliquie sono trasferite nel 1140 da papa Innocenzo II nella basilica di Santa Maria in Aracoeli. Infine, secondo una terza ipotesi, i resti sono portati a Venezia nella chiesa di Sant’Elena dal canonico Aicardo nel 1212. A Treviri si conserva come reliquia il capo di sant’Elena.
Per la premura che voi aveste nel trarre dalle rovine in cui
stava nascosta la santa Croce di Gesù Cristo, e per lo strepitoso
miracolo dell’immediato e perfetto risanamento di un moribondo
con cui il Cielo benedisse i vostri desideri, perchè si distinguesse da
tutti gli altri il legno della comune redenzione, otteneteci, o incomparabile
sant’Elena, di non gloriarci mai d’altro se non che della Croce di Gesù
Cristo, e di portare con santa rassegnazione la croce dei patimenti.
Tre Gloria
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