Oggi 17 luglio è Santa Edvige: la regina che lasciò un’impronta cristiana indelebile

Regina della Polonia, santa Edvige fu una governante giovanissima e diede un forte impulso cristiano al suo regno nella sua pur breve vita. 

Santa Edvige di Polonia
Santa Edvige di Polonia – lalucedimaria.it

Oggi, 17 luglio, si ricorda la figura di Santa Edvige, regina polacca che sposa del granduca lituano, lo fece diventare cristiano e seppe influenzare cristianamente il regno nel brevissimo tempo in cui visse. Era nata in Ungheria, a Buda nel 1374 dalla stirpe capetingia degli Angioini che regnava a quell’epoca.

Era la minore delle figlie di re Luigi I d’Ungheria ed era stata promessa sposa all’età di 4 anni a Guglielmo d’Asburgo, come era consuetudine al tempo, ma quando raggiunse la maggiore età annullò i patti matrimoniali per intraprendere un altro matrimonio combinato che sarebbe stato ben più vantaggioso per il suo popolo.

Santo di oggi 17 luglio: Santa Edvige di Polonia

Nel 1386 andò in sposa al granduca lituano Jagello. Prima di contrarre matrimonio gli strappò la promessa di ricevere il battesimo e di governare cristianamente. Avvenne così e la Liltuania, che fino ad allora era rimasta l’  ultimo baluardo pagano in Europa, si unificò alla Polonia anche sotto il credo professato. Dal 1384 Edvige era regina di Polonia, con il matrimonio divenne anche granduchessa di Lituania.

Santa Edvige arrivò al matrimonio dopo aver avuto un lungo travaglio interiore che si sciolse a seguito di molta preghiera, che faceva davanti al Crocifisso del Wawel. Inoltre si consultò con vescovi e sapienti nobili polacchi. Aveva ricevuto un’ottima istruzione e parlava correntemente ungherese, latino, croato, polacco e tedesco.

Studiò anche arti, musica e scienze. La sua devozione religiosa fu sempre grande, fin dalla tenera età. Era particolarmente devota ad alcune sante: Marta e Maria, le sorelle di Lazzaro, santa Brigida, e la sua santa patrona, Edvige di Andechs.

Evangelizza il regno

Per fornire un’adeguata formazione religiosa decise di fondare a Praga un collegio per i futuri sacerdoti lituani. Ogni sua azione importante era sempre preceduta da lunghe consultazioni ed intense preghiere.
Volle apportare un nuovo spirito cristiano anche all’Università di Cracovia e nel 1397, con il consenso del papa Bonifacio IX, fondò la prima Facoltà Teologica polacca.

Leggeva abitualmente la Sacra Scrittura, il Salterio, le Omelie dei Padri della Chiesa, le meditazioni e le orazioni di San Bernardo, i Sermoni e le Passioni dei Santi ed altre opere religiose classiche. Durante il Giubileo dell’Anno Santo 1390, per avvicinare tutti i suoi sudditi, polacchi, lituani e ruteni, ai frutti spirituali donati dalla Chiesa, chiese ed ottenne dal papa Bonifacio IX la grazia di poterlo svolgere un pellegrinaggio giubilare nel proprio paese.

Nonostante fosse presa dai tanti impegni ufficiali di regina, non mancava di andare in soccorso dei bisogni dei sudditi. Difendeva gli oppressi e i deboli con grande fermezza. Era umile, animata da un grande slancio missionario e tutto questo era alimentato da un’intensa preghiera quotidiana che comprendeva la partecipazione alla Santa Messa feriale.

 Lascia il segno in una breve vita

Afforntò numerose sofferenze e avversità. Dopo la morte precoce del padre, nel 1387 la madre morì drammaticamente e poi perse anche la sorella. Subì calunnie e alcuni cercarono di mettere discordia tra lei e suo marito.

Attese per molto tempo di rimanere incinta e in tutto quel tempo fu considerata sterile e malvista perchè all’epoca si riteneva che questo fosse un castigo di Dio. Poi, finalmente, il figlio tanto atteso arrivò: ma la gioia fu di breve durata.

Nacque una bambina che morì poco dopo. A distanza di quattro giorni, il 17 luglio 1399, si spense anche Edvige, alla giovanissima età di 25 anni. Prima di morire consigliò al marito di sposare Anna di Cilli, figlia del Guglielmo e nipote del re San Casimiro il Grande perché aveva a cuore il suo benessere e quello del popolo.

Da subito dopo la sua morte crebbe la fama di santità di questa giovane regina, ma occorsero oltre 6 secoli affinché ci fosse il riconoscimento ufficiale del suo culto con la canonizzazione. Fu san Giovanni Paolo II a dichiararla santa nel 1997.

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