Oggi 15 settembre è la Madonna Addolorata: la Madre conosce il dolore che le trafigge l’anima

In questo giorno, che segue quello dell’Esaltazione della Santa Croce, si commemora il dolore della Beata Vergine Maria Addolorata per la Passione e la morte del Figlio.

Beata Vergine Maria Addolorata
Beata Vergine Maria Addolorata – lalucedimaria.it

Il 15 settembre, ricorre la memoria della Beata Vergine Maria Addolorata. La Madonna è ricordata con questo titolo che commemora l’immenso dolore che ha vissuto per la Passione e la morte del Figlio, il giorno dopo la ricorrenza dell’Esaltazione della Santa Croce.

Come in altre occasioni, ciò che riguarda la Madre e il Figlio è associato in date vicine, a sottolinearne lo stretto legame. La sofferenza della morte in croce è stata vissuta e partecipata in modo particolarmente intenso dalla Beata Vergine Maria e c’è, dunque, un giorno apposito per riflettere su questo.

Oggi 15 settembre: Beata Vergine Maria Addolorata

La data del 15 settembre per questa ricorrenza è stata introdotta nel Calendario romano nel 1814 da papa Pio VII. Il Martirologio Romano enuncia la memoria con queste parole, evidenziando che Maria “ai piedi della croce di Gesù, fu associata intimamente e fedelmente alla passione salvifica del Figlio e si presentò come la nuova Eva, perchè, come la disobbedienza della prima donna portò alla morte, così la sua mirabile obbedienza porta alla vita“.

Attimo per attimo Maria ha vissuto e partecipato ai dolori di Gesù, al suo martirio, per cui la Chiesa la invoca anche come “Regina dei martiri”. C’è da dire che tutto il mese di settembre è tradizionalmente dedicato a commemorare i dolori della Vergine.

Se ne enumerano sette, ripercorrendo le sofferenze, di entià più o meno grande, che visse durante la sua vita, come emerge dai racconti evangelici. I Sette dolori sono rappresentati nell’arte da sette spade che colpiscono Maria ferendola profondamente e lacerando il suo cuore.

I Sette dolori della Madonna

Nella devozione ai Sette dolori di Maria si parte dalla meditazione del momento della Presentazione al tempio di Gesù, quando il profeta Simeone le profetizzò che una spada avrebbe trapassato la sua anima (Lc 2, 34-35). Viene poi il dolore provato nella Fuga in Egitto (Mt 2, 13-15), la sofferenza patita durante lo smarrimento di Gesù a Gerusalemme, quando si allontanò e fu cercato dai genitori per 3 giorni (Lc 2, 41-51).

Si prosegue con l’incontro di Maria con Gesù nel percorso verso il Calvario, per poi contemplare Maria ai piedi della croce del Figlio (Gv 19, 25-27) e poi, l’episodio nella tradizione noto come la Pietà, in cui Maria prende tra le sue baccia il Figlio morto e deposto dalla croce. Si conclude con un evento non riportato dai Vangeli, ma tratto da racconti tradizionali considerati attendibili in cui Maria assiste alla sepoltura di Gesù.

Nella tradizione popolare sono state molteplici le modalità per onorare la Beata Vergine Maria Addolorata e meditare sulla sua sofferenza e sul modo in cui l’ha vissuta e affrontata.

Certamente la fede e la fiducia e fedeltà a Dio sono la caratteristica del comportamento della Madonna, l’atteggiamento della serva del Signore, umile per eccellenza, che ha conservato nel suo cuore, meditando, anche ciò che non comprendeva. Così Maria ha affrontato il dolore, una sofferenza piena, ma illuminata dalla fede in modo pieno ed esemplare.

Il culto alla Vergine dei dolori

Uno dei modi in cui si esplica la devozione alla Madonna Addolorata è la cosiddetta ‘Via Matris’, che si può considerare come una sorta di  versione mariana della Via Crucis.

È presente ieri come oggi in molti posti sia in Italia che in Europa. Si tratta di un cammino di carattere penitenziale in cui mentre si percorre un tragitto si medita con delle riflessioni che si basano appunto sui Sette Dolori di Maria.

Nel Medioevo l’Ordine dei Servi di Maria ha dato un forte impulso a queste devozioni. Erano chiamati i Serviti, che vestivano con un abito nero in segno di lutto per rendere omaggio anche così al dolore di Maria e prendere a modello il suo modo di vivere la sofferenza.

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