Oggi 15 luglio è San Bonaventura da Bagnoregio: teologo e biografo di San Francesco d’Assisi

Dottore della Chiesa, san Bonaventura da Bagnoregio fu un dotto filosofo e teologo e si occupò di narrare la vita di San Francesco d’Assisi.

San Bonaventura da Bagnoregio
San Bonaventura da Bagnoregio – lalucedimaria.it

Oggi, 15 luglio, è la memoria liturgica di San Bonaventura da Bagnoregio, Dottore della Chiesa. Lo si ricorda, come riporta il Martirologio Romano, nel giorno della sua deposizione. Fu vescovo di Albano e “rifulse per dottrina, santità di vita e insigni opere al servizio della Chiesa“.

Francescano, visse nello spirito del Poverello di Assisi e ne diventò il biografo. Inoltre resse l’Ordine dei Minori, di cui fu ministro generale. Sempre il Martirologio ci ricorda che “nei suoi scritti unì una somma erudizione ad un’ardente pietà“.

Santo di oggi 15 luglio: San Bonaventura da Bagnoregio

San Bonaventura nacque a Bagnoregio, vicino Viterbo, località con cui viene ricordato. Il suo nome era Giovanni Fidanza ed era figlio di un medico. Da bambino si ammalò gravemente e fu guarito da San Francesco d’Assisi che gli fece un segno in fronte.

O bona ventura” aveva esclamato il Santo nel vedere il bambino guarito e così poi lui, diventato francescano prese il nome di Bonaventura in ricordo di questa guarigione e della gratitudine che provava. Anche dopo esser diventato frate, a 18 anni, continuò a studiare e divenne un insigne teologo. 

Nel 1257 gli venne data la carica di Ministro generale dei Frati Minori. Fino ad allora si era dedicato all’insegnamento della teologia, per cui era chiamato “dottore serafico” date le sue brillanti doti e la sua alta erudizione. Poi, abbadonò quest’attività e intraprese la predicazione itinerante andando in giro per tutta l’Europa.

Tra filosofia e teologia, racconta la vita del Santo di Assisi

La Legenda Maior è la maggiore opera scritta da San Bonaventura, quella per cui lo si ricorda maggiormente. Si tratta della biografia di San Francesco d’Assisi ed è considerata la migliore, la più completa tra tutte le agiografie scritte sul Santo.

Il suo operato all’interno dell’Ordine fu egregio e mirato principalmente a riportare un’unità in crisi. I Frati Minori erano diventati molto numerosi in quell’epoca arrivando a superare le decine di migliaia. La corrente più spirituale e fedele allo spirito francescano era attaccata da tendenze mondane e bisognava ristabilire ordine e mettere chiarezza.

San Bonanentura diventò poi anche vescovo di Albano e successivamente fu creato cardinale. In un ruolo importante e autorevole tra i vertici della Chiesa, gli fu chiesto di dare un forte contributo al Concilio di Lione al fine di ripristinare l’unità e mettere pace tra la chiesa latina e quella greca che erano in conflitto.

Intelligenza illuminata dalla carità

Tra le sue opere più conosciute c’è anche l’Itinerario della mente in Dio, in cui afferma che l’intelligenza, nell’apprendere le cose di fede, non può andare disgiunta dalla carità, ma da essa deve essere illuminata e ad essa strettamente connessa per essere retta.  Difende la tradizione patristica e combatte l’aristotelismo, giunge alla conclusione che l’unica conoscenza possibile sia quella contemplativa.

Scrisse anche una preghiera alla Madonna che è diventata molto famosa. Recita queste parole: “Augusta Regina dei cieli!  Tu che in virtù della tua prerogativa di Madre di Dio puoi comandare le potestà dell’inferno,  degnati di ordinare che impediscano ai demoni di provocarci il minimo danno, e fa’ che gli angeli ci proteggano e ci preservino da ogni male e da qualsiasi pericolo. Amen“.

La morte arrivò per il Santo il 15 luglio 1274 e qualche secolo dopo fu canonizzato, precisamente nel 1482. Poi nel 1588 venne dichiarato Dottore della Chiesa.

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