Oggi 14 maggio: San Mattia, il dodicesimo apostolo scelto dopo il tradimento

 San Mattia fu colui che fu chiamato a sostituire Giuda l’Iscariota nel tempo immediatamente successivo all’Ascensione: si ricostituì così il collegio apostolico.

San Mattia apostolo
San Mattia apostolo – lalucedimaria.it

Oggi, 14 maggio, è la memoria liturgica di San Mattia apostolo. Le informazioni su di lui ci giungono dagli Atti degli Apostoli, precisamente dal primo capitolo. L’iniziativa fu presa da San Pietro e la modalità di scelta fu del tutto particolare: Mattia, infatti fu scelto con un’estrazione a sorte.

Il nome Mattia è l’ abbreviazione del nome ebraico Mattatia, che significa “dono di Jahvè“. Secondo alcuni testi apocrifi sarebbe nato a Betlemme da una illustre famiglia della tribù di Giuda. Non si hanno certezze su questo dato. Quel che si sa con maggiore sicurezza è che Mattia era uno di coloro che accompagnarono gli apostoli durante tutto il tempo in cui Gesù visse con loro

Molto probabilmente faceva parte dei 72 discepoli che erano stati designati dal Signore e mandati da lui, come agnelli fra i lupi, a due a due davanti a sé, in ogni città e luogo dov’egli stava per andare.

Santo di oggi 14 maggio: San Mattia apostolo

In At 1,15-26 risulta che Pietro prese la parola in un’assemblea composta da circa 120 cristiani. Si mise ad indicare alcuni passi di alcuni Salmi (Sal 68, 26108, 8) che preannunciavano quali erano gli effetti del tradimento di Giuda.

Era necessario trovare un altro uomo che sostituisse Giuda dopo il suo tradimento nei confronti del Signore. I candidati a questo ruolo erano due: Giuseppe, di cognome Barsabba,  che era soprannominato Giusto, e Mattia.

Gli apostoli si misero a pregare e chiesero a Dio:  “O Signore, tu che conosci i cuori di tutti, indicaci quale di questi due hai scelto per assumere l’ufficio di questo ministero e di questo apostolato, dal quale Giuda perfidamente si partì per andarsene al proprio luogo“. Per designare il prescelto decisero di tirare a sorte.

Così fecero e la sorte cadde su Mattia, e venne annoverato con gli undici apostoli. Gli Atti degli Apostoli riferiscono che fu detto: “Bisogna dunque che tra coloro che ci furono compagni per tutto il tempo in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a noi, incominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di tra noi assunto in cielo, uno divenga, insieme a noi, testimone della sua risurrezione“. (At 1, 21-22)

Estratto a sorte, dona la vita con il martirio

La scelta di Mattia come candidato era dovuta quindi certamente alla sua vicinanza con il Signore durante la sia vita pubblica. Tanto più, era stato testimone delle opere che Gesù aveva compiuto. Queste peculiarità lo rendevano adatto al ruolo da svolgere.

Ciò che avrebbe dovuto compiere era testimoniare ed annunciare che il Signore è risorto, essere perciò un “inviato”, ciò che significa letteralmente il termine apostolo.

Poi, nel giorno della Pentecoste, mentre stavano tutti insieme, riuniti nello stesso luogo, ad un certo punto, improvvisamente si verificò un fragore. Era come di vento impetuoso, e pervase tutta la casa dove essi si trovavano.

Quindi videro delle lingue che sembravano come di fuoco, dividersi e posarsi sopra ciascuno di loro. Tutti furono ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo il modo in cui lo Spirito concedeva loro di esprimersi.

Presente, quindi al momento della Pentecoste, San Mattia, come gli altri apostoli dedica la sua vita ad evangelizzare. Opera conversioni, miracoli e battezza nel nome di Gesù. Infine muore come martire. Non si conoscono i dettagli circa la sua morte e si pensa che sia avvenuta in Etiopia. Probabilmente fu lapidato: l’iconografia lo raffigura con una scure in mano. Nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma si conservano alcune sue reliquie.

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