Santo Vescovo che ha protetto la sua Diocesi dall’avvento e dalla diffusione dell’eresia ariana. A Napoli, nella zona del Rione Sanità, nasce il progetto da lui tanto voluto e desiderato.
Questa basilica è posta vicino alle catacombe di San Gaudioso. Alla sua morte, anche lui lì vi sarà sepolto per qualche tempo.
In questo quattordicesimo giorno del mese di giugno, la chiesa venera San Fortunato di Napoli. Secondo la tradizione è uno strenue difensore della sua comunità dall’eresia ariana. Fortunato fa costruire una basilica cimiteriale nei pressi delle catacombe di San Gaudioso che prende il suo nome.
San Fortunato è il primo vescovo napoletano storicamente documentato. A lui e ad altri vescovi è indirizzata una lettera scritta dai partecipanti ad un conciliabolo ariano celebrato a Filippopoli contestualmente a quello di Sardica fra il 342 e il 344.
Sepolto nella basilica cimiteriale omonima, viene traslato dal vescovo Giovanni lo Scriba nella “Stefania”, l’antica cattedrale di Napoli nel IX secolo. Nel XIII secolo le reliquie vengono traslate nella chiesa di Sant’Eframo Vecchio.
La Chiesa cattolica lo venera come Santo e ne celebra la memoria il 14 giugno. La Chiesa napoletana lo ricorda anche l’8 novembre, giorno in cui si celebra la memoria dei “santi vescovi della Chiesa di Napoli”.
O spiriti celesti e voi tutti Santi del Paradiso, volgete pietosi lo sguardo sopra di noi, ancora peregrinanti in questa valle di dolore e di miserie.
Voi godete ora la gloria che vi siete meritata seminando nelle lacrime in questa terra di esilio. Dio è adesso il premio delle vostre fatiche, il principio, l’oggetto e il fine dei vostri godimenti. O anime beate, intercedete per noi!
Ottenete a noi tutti di seguire fedelmente le vostre orme, di seguire i vostri esempi di zelo e di amore ardente a Gesù e alle anime, di ricopiare in noi le virtù vostre, affinché diveniamo un giorno partecipi della gloria immortale.
Amen.
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