Clelia Barbieri, morta giovanissima, fece della sua vita un esperimento totale di santità, da lei ricercata senza mezze misure.
Detiene un record particolare nella storia della Chiesa e anche la sua famiglia d’origine andò controcorrente sfidando le convenzioni dell’epoca.
Clelia Barbieri nasce il 13 febbraio 1847 a Le Budrie di San Giovanni in Persiceto, piccolo paese in provincia di Bologna. È la figlia di Giuseppe Barbieri e Giacinta Nannetti. Viene al mondo in una famiglia anticonformista per quel tempo. Infatti Giacinta, figlia di una famiglia benestante, si innamora di Giuseppe, un servo, che sposa contro la volontà dei genitori.
Dall’unione dei due sposi nasce una famiglia unita dal Vangelo. Al punto che un giorno la piccola Clelia chiede a mamma Giacinta: «Come posso essere santa?». La vita di Clelia assume, dal giorno della Prima Comunione (ricevuta a 11 anni), una marcata impronta eucaristica: un cammino nella luce e nell’amore fatto di dono di sé sempre e solo per amore.
Tre anni dopo, ancora adolescente, Clelia diventa parte attiva dei catechisti di allora chiamati «Operai della Dottrina cristiana». È un gruppo parrocchiale, ma dato che lei legge e scrive a stento viene inserita col ruolo di «catechista di riserva».
Non ci mette molto però a diventare l’anima del gruppo. Il 1° maggio 1868 si unisce con altre tre compagne «operaie» nella cosiddetta casa del maestro. Il loro programma è quello di fare delle riunioni periodiche per «vivere una vita raccolta e fare del bene», inserendosi così in profondità nella vita della parrocchia.
Da questa comunità di intenti e di amicizia nasce la «famiglia di Clelia». Il gruppo si rivela molto attivo nell’insegnare catechismo ai giovani e nel prestare assistenza ai poveri e ai malati. Ben presto Clelia ne assume la guida, tanto che spesso la chiamano «Madre».
Il gruppo cresce mentre la salute di Clelia declina. Muore ad appena 23 anni, il 13 luglio 1870, raggiungendo le vette della santità e diventando la più giovane fondatrice della storia della Chiesa. Le sue ultime parole sono: «Me ne vado in paradiso e tutte le sorelle che moriranno nella nostra famiglia avranno la vita eterna…», anticipando così la fondazione della Congregazione delle Suore Minime dell’Addolorata, che avverrà qualche anno dopo.
Paolo VI la beatificherà il 27 ottobre 1968. A proclamarla santa, il 9 aprile 1989, sarà papa Giovanni Paolo II.
Signore, Padre Santo, noi ti glorifichiamo perché nella tua bontà ricolmasti Santa Clelia dei doni dello Spirito Santo, ed ora in cielo l’hai glorificata perché ci sia modello di cristiana virtù e interceda per noi presso la tua misericordia.
Ti chiediamo, dunque, per l’intercessione di Lei, di rendere ferma la nostra fede, salda la speranza e ardente la carità.
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