Oggi 12 aprile: San Zeno. Il buon pastore di Verona che ottiene tanti miracoli

Vescovo e patrono di Verona, San Zeno fu esemplare nel suo ministero e grande apologeta nella lotta alle eresie.

La città di Verona da sempre ha un grande legame con San Zeno, o Zenone, come viene chiamato. Sul corpo del Santo sorge una bellissima chiesa di epoca romanica costruita in suo onore. La vita di San Zeno è avvolta in un’aura leggendaria e ci sono notizie talvolta contrastanti. Si sa con certezza che nacque in Africa e visse intorno al IV secolo.

Oggi 12 aprile: San Zeno
San Zeno . photo web source – lalucedimaria.it

Non si conosce esattamente il motivo e la data di quando dalla terra africana giunse nella città sull’Adige. Secondo la Cronaca, una leggenda medioevale di Coronato, Zeno proveniva Africa settentrionale, più precisamente della Mauritania ed era un notaio. Si considera che nel IV secolo, dopo la fine delle grandi persecuzioni contro i cristiani, la Chiesa aveva assunto un respiro universale, ed erano frequenti perciò i  viaggi e i trasferimenti di personaggi di grande dottrina e santità che si spostavano per evangelizzare terre lontane.

Vescovo esemplare che lotta contro le eresie

Tra le leggende che circolano su di lui c’è quella che vede San  Zeno come il figlio d’un impiegato statale trasferitosi nell’ Italia settentrionale e dunque a Verona in seguito alleriforme burocratiche volute dall’imperatore Costantino. Un’altra storia considera San Zeno  al seguito del patriarca d’Alessandria, Atanasio, esule e giunto in visita a Verona nel 340. Da lì rimase a vivere nella città.

Oggi 12 aprile: San Zeno
San Zeno . photo web source – lalucedimaria.it

Si sa con maggiore certezza che conduceva una vita monastica e che nel 362 fu eletto successore del defunto vescovo Cricino. Il suo ministero episcopale durà fino alla sua morte, il 12 aprile 372, quindi per un decennio. Il vescovo Zeno si trovò ad affrontare il paganesimo, ma anche le dottrine eretiche come l’arianesimo che contrastò con grande forza di apologeta.

Come testimoniano i suoi Sermoni, San Zeno era molto dotto, aveva una buona eloquenza ed un temperamento molto umile. Aveva rinunciato ad ogni sorta di ricchezza per aiutare i poveri. Viveva una vita molto semplice, all’insegna dell’essenziale a tal punto da poter esser considerata indigenza. Si dice che lui stesso andasse a pescare nell’Adige i pesci per nutrirsi. Per questo è considerato il patrono dei pescatori di acqua dolce.

Scacciava i demoni con un segno di croce

Nel portale bronzeo della Basilica di San Zeno a Verona sono raffigurati in 48 formelle episodi biblici e della vita di Gesù ma anche alcuni miracoli del Santo. Questo portale, chiamato “il libro di bronzo” e la “Bibbia dei poveri” racconta di essi. Tra quelli più noti ce n’è uno in particolare che è molto conosciuto.

Oggi 12 aprile: San Zeno
Basilica di San Zeno a Verona – photo web source – lalucedimaria.it

Si narra che quando san Zeno fu eletto vescovo di Verona andò ad abitare con dei monaci. Abitava in un luogo solitario presso  la riva dell’Adige e pescava per cibarsi. Un giorno mentre stava pescando vide che vicino c’era un contadino in pericolo perché veniva trascinato nella corrente del fiume, insieme al suo carro, dai buoi imbizzarriti in modo molto anomalo. Comprese che si trattava dei demoni che erano entrati nel corpo di quegli animali e pregò facendo anche un segno di croce. La conseguenza fu che i buoi si calmarono e il contadino riuscì a salvarsi.

Ma questo è solo uno dei tanti episodi che si raccontano sulla vita del Santo in cui lottava con il demonio. Nell’affresco della lunetta del protiro della basilica e nei bassorilievi di marmo che le fanno da base, San Zeno è raffigurato proprio nell’atto di calpestare il demonio.

In un altro episodio il nobile Gallieno lo chiamò per scacciare il demonio da sua figlia che ne era posseduta e in seguito alla sua liberazione gli concesse la piena libertà di edificare chiese e di  predicare il cristianesimo senza ostacoli. Inoltre gli diede  anche il suo prezioso diadema e San Zeno lo usò per sfamare i poveri. La sua memoria liturgica coincide con il suo dies natalis, ma nella città veneta San Zeno viene festeggiato il 21 maggio, nel ricordo del giorno della traslazione delle reliquie del Santo nella basilica, avvenuta nell’ 807.

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