Oggi 11 maggio è Sant’Ignazio da Laconi: miracoli e grazie frutto della sua preghiera

Povero frate cappuccino mendicante, sant’Ignazio da Laconi era un illetterato, eppure, istruiva i bambini, dava sollievo agli ammalati e generava molte conversioni.

Sant'Ignazio da Laconi
Sant’Ignazio da Laconi – lalucedimaria.it

Si ricorda, oggi 11 maggio, sant’Ignazio da Laconi, frate mendicante dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Sardo, di Cagliari, è descritto dal Martirologio Romano con queste parole: “per le piazze delle città e le taverne dei portiinstancabilmente mendicò offerte per sovvenire alla miseria dei poveri“.

Si chiamava Vincenzo Peis e nacque a Laconi, nei pressi di Nuoro, il 17 dicembre 1701, secondo di nove figli in una povera famiglia. Fu cresciuto cristianamente da genitori ricchi di fede, e già quando era adolescente praticava digiuni e mortificazioni.

Faceva il chierichetto, ma non potè studiare per la povertà della famiglia e rimase analfabeta. Quando a 18 anni ebbe una seria malattia decise di entrare nei Cappuccini se fosse guarito. Poi però, una volta guarito, in un primo momento disattese il voto.

Santo di oggi 11 maggio: Sant’Ignazio da Laconi

Due anni più tardi in un momento drammatico si ricordò della promessa fatta e decise di assolverla. Un giorno in groppa al suo cavallo rischiò di cadere in un precipizio: quell’evento gli fece capire quale strada doveva intraprendere.

Fece richiesta per entrare nel convento dei Cappuccini di Buoncammino a Cagliari, ma non fu ammesso subito a causa delle sue fragili condizioni di salute e del suo aspetto estremamente gracile. Poi, percò, per insistenza di un marchese riuscì ad accedere.

Nel 1721 indossò l’abito dei Cappuccini e prese il nome di fra’ Ignazio da Laconi. In un primo momento fu trasferito nel convento di Iglesias, e si occupava della questua nelle campagne del Sulcis. Poi visse tra i conventi sardi di Domusnovas, Sanluri, Oristano e Quartu per 15 anni.

Dopo, fu spostato al convento di Buoncammino di Cagliari: lì svolgeva si dedicava al lavoro della lana nel lanificio del convento, dove si confezionava il tessuto per i religiosi. Dall’età di 40 anni fu destinato a fare il questuante a Cagliari.

Apostolo della carità

Fino alla fine della sua vita, per oltre 40 anni rimase lì e svolse un’intensa opera di apostolato tra i più poveri ed emarginati. Non cercava di venire incontro solo ai bisogni materiali, ma soprattutto a quelli spirituali, mirando alla conversione dei peccatori.

Nonostante fosse illetterato istruiva i bambini, dava sollievo agli ammalati e generava molte conversioni. Cresceva la sua fama di santità, anche per vari miracoli e grazie concesse dopo la sua preghiera. In tarda età perse la vista e fu dispensato dal chiedere la questua.

All’età di 80 anni, l’11 maggio 1781 conclude questa vita terrena a Cagliari, la città in cui visse più a lungo. Anche dopo la sua morte continuarono a verificarsi miracoli per sua intercessione. Nel 1869 fu dichiarato Venerabile e poi beatificato nel 1940. Fu canonizzato nel 1951. Per la sua vicinanza ai giovani diventò anche il patrono degli studenti, pur essendo stato un umile analfabeta.

La sua figura ha colpito anche i non cattolici. Il pastore protestante tedesco Giuseppe Fues disse a proposito di sant’Ignazio da Laconi: “Noi vediamo tutti i giorni mendicare attorno per la città un santo vivente, il quale è un frate laico dei cappuccini e si è acquistato con parecchi miracoli la venerazione dei suoi compatrioti”.

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