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Oggi 10 ottobre: San Daniele Comboni | La sua grande ispirazione per rigenerare l’Africa

San Giovanni Paolo II lo ha definito «insigne evangelizzatore e protettore del Continente Nero».

Lui è Daniele Comboni: l’Apostolo dell’Africa, il Santo consumato dal desiderio di portare Cristo agli africani.

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Daniele Comboni nasce nel 1831 a Limone sul Garda (Brescia) da una famiglia di umili braccianti. È il quarto di otto figli, quasi tutti morti in giovane età. Nel 1843 si trasferisce a Verona per frequentare l’istituto fondato da don Nicola Mazza per consentire ai giovani più poveri di poter studiare.

Proprio don Mazza infonde nel giovane Comboni l’amore per l’Africa e per la missione. Negli anni veronesi scopre anche la vocazione al sacerdozio. Tre anni dopo l’ordinazione sacerdotale, avvenuta nel 1854, Daniele è in Africa con altri quattro sacerdoti legati a don Mazza, due dei quali muoiono poco tempo dopo. Due anni dopo è costretto a rientrare in Italia a causa delle continue febbre malariche.

«O Nigrizia o morte»

Ma anche così continua la sua opera a favore del Continente nero e conia il celebre motto «O Nigrizia o morte», o l’Africa o la morte. Non rinuncerà certo alla missione in Africa, dove andrà in totale otto volte.

Nel 1864, mentre è in preghiera sulla tomba di San Pietro in Vaticano ha un’ispirazione: preparare un “Piano per la rigenerazione dell’Africa per mezzo degli Africani”. Sarà sua costante convinzione, maturata fin dagli inizi del suo cammino vocazionale,
che gli africani possano rendersi protagonisti della loro storia e della loro evangelizzazione. È l’idea trasmessagli da don Mazza: «Salvare l’Africa con l’Africa».

Comboni prevede e promuove anche l’indispensabile ruolo della donna nella rigenerazione del continente africano.

Gli occhi fissi su Gesù

Tra una missione e l’altra gira per l’Europa per cercare finanziamenti per i suoi progetti. Così va a presentarli a papa Pio IX, al Dicastero di Propaganda Fide, al vescovo di Verona, ai leader politici europei. Daniele ha un solo obiettivo: far conoscere Cristo all’Africa. Per lui l’evangelizzazione è la missione di tutti i cattolici. A dare impulso alla sua azione missionaria è l’incontro con Gesù. Ai suoi missionari e alle missionarie ripete sempre: «Tenete sempre fissi gli occhi in Gesù Cristo».

Nel 1867 fonda un istituto di missionari e nel 1872 il corrispondente ramo femminile, oggi noti come oggi conosciuti come Missionari Comboniani del Cuore di Gesù e Suore Missionarie Pie Madri della Nigrizia. Dà vita anche a una rivista che poi diventerà l’attuale «Nigrizia».

Partecipa al Concilio Vaticano I (1870) dove riesce perfino a far firmare a 70 vescovi una petizione per l’evangelizzazione dell’Africa centrale. Ciò che gli sta più a cuore, come scriverà prima di morire, «è che si converta la Nigrizia. E questa è stata l’unica e vera passione della mia vita intera, e lo sarà fino alla morte, e non ne arrossisco per nulla».

In lotta contro la schiavitù

Si batte contro la schiavitù e la tratta dei neri, senza timore di scontrarsi coi potentati locali. Muore nel 1881, a cinquant’anni, a causa di una epidemia di colera che aveva colpito Khartoum, dove verrà sepolto.

Nel 2003 papa Giovanni Paolo II lo proclama santo, dopo averlo beatificato nel 1996.

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Preghiera a San Daniele Comboni

O Dio, che vuoi la salvezza di tutti, risveglia in ogni cristiano un forte slancio missionario, affinché Cristo sia annunciato a coloro che non l’hanno ancora conosciuto. Suscita molte vocazioni e sostieni con la tua grazia i missionari nell’opera di evangelizzazione. Concedi ad ognuno di noi, per l’intercessione del beato Daniele Comboni, di sentire la responsabilità verso le missioni e soprattutto di comprendere che il nostro primo impegno per la diffusione della fede è quello di vivere una vita profondamente cristiana. Per Cristo nostro Signore. Ame

Emiliano Fumaneri

Veronese di nascita, ho vissuto molti anni in Trentino-Alto Adige (Merano, Trento, Rovereto). Vivere in una regione di confine così ricca di storia e di strazi ha suscitato in me la passione per le lingue straniere e la curiosità per culture e costumi differenti. Mi appassionano anche la geopolitica e le tematiche ambientali.

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Emiliano Fumaneri

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