La vita del martire Giustino, filosofo di eccelso spessore, testimonia che l’incontro con Cristo conquista menti e cuori.
San Giustino, martire e filosofo, rappresenta l’immagine del pensatore che dopo aver trovato la verità non aderisce a lei soltanto col pensiero e l’intelletto, ma la vive da uomo di fede fino a sacrificare la sua stessa vita per quella Verità ormai diventata la sua.
Giustino nasce nel II secolo a Sichem, in Samaria. Tuttavia il suo nome e quello del padre (Prisco) suggeriscono con chiarezza l’origine romana della sua famiglia. Il giovane Giustino ama la filosofia: spera di raggiungere, per mezzo di questa nobile scienza, il possesso della verità, e dunque della felicità. Nei suoi scritti racconterà come egli passasse da una scuola filosofica all’altra, sempre per soddisfare il suo desiderio di possedere la verità e sempre rimanendo deluso.
Rigetta l’Epicureismo, che non gli sembra degno di studio. Diventerà prima stoico, poi peripatetico, pitagorico, platonico. Ma nessuna di queste filosofie gli dà la certezza della verità e tantomeno è capace di renderlo felice.
Decide allora di ritirarsi in un luogo deserto, sulla riva del mare, per avere modo di riflettere e meditare. Un giorno incontra un misterioso vecchio, al quale racconta la sua storia rivelandogli la propria intima delusione. Nessuna filosofia si era dimostrata in grado di appagare il suo spirito alla ricerca di verità e certezza. Allora il vecchio gli rivela i limiti della ragione umana, che può arrivare solo fino a un certo punto, oltrepassato il quale per giungere al pieno possesso della verità è necessario il soccorso divino.
L’incontro con la Verità divina fattasi uomo
Gli consiglia di leggere i Profeti e di entrate in contatto coi fedeli di Gesù Cristo. Sarà così che, all’età di trent’anni, Giustino, troverà quanto cercava: nella fede cristiana, sede della tanto bramata verità e della tanto desiderata felicità.
Giustino non rinnega la filosofia, perché la ragione è un lume che Dio ha donato agli uomini. Comprende però che la ragione resta impenetrabile alla verità, se non si lascia illuminare e riscaldare dalla Grazia dello Spirito Santo.
In tal senso scriverà alcune opere, tra le quali due dal titolo Apologia, che significa «addurre ragioni». Giustino infatti, fedele alla sua vocazione di filosofo, adduce ragioni in difesa del Cristianesimo. Non era diventato cristiano rinnegando, ma seguendo la ragione. Per questo adesso adduce questa ragione per dimostrare che nel Cristianesimo si trovano verità e felicità.
La denuncia al Prefetto
Giustino va a Roma, dove discute coi filosofi delle varie scuole, sempre in difesa delle ragioni del Cristianesimo. A un certo punto però un tale di nome Crescenzio, un filosofo cinico, lo denuncia all’Imperatore. Così Giustino si vede chiamare nel 166, insieme ad altri cristiani, davanti al Prefetto di Roma. Interrogato, risponde con la fermezza del filosofo che finalmente ha trovato la verità.
«Quale scienza hai studiato?» gli chiede il Prefetto. Giustino risponde: «Ho studiato successivamente tutte le scienze, e ho finito per fermarmi alla dottrina dei Cristiani». «E qual è questa dottrina?», lo incalza il Prefetto. «È la dottrina che i Cristiani seguono religiosamente», replica ancora Giustino, recitando il Credo della Fede.
Il martirio di un filosofo
Con queste parole Giustino firma la sua condanna a morte. Il Prefetto di Roma lo mette al corrente di questo, ma Giustino si dice disposto ad affrontare qualunque prova, pur di poter ricevere la ricompensa eterna. «Tu pensi dunque, – gli dice il Prefetto — che salirai al cielo, per ricevere questa ricompensa?». «Io non lo penso, — risponde ancora una volta il filosofo cristiano – io lo so e ne sono così sicuro da non dubitarne minimamente».
Portato sul luogo del martirio, insieme agli altri cristiani, Giustino viene flagellato prima di essere decapitato. Sotto la spada cade la testa di un filosofo, di un pensatore che nella sua vita aveva cercato sopra ogni cosa la verità, senza badare al prezzo da pagare.
In questo è stato fedele all’autentico spirito della filosofia. Perché, come ha scritto una volta Gustave Thibon, «lo spirito filosofico consiste nel preferire alle menzogne che fanno vivere le verità che fanno morire».
La verità e la felicità Giustino le conquistò col suo martirio che lo fece entrare nella beatitudine dei giusti e nella gloria dei Santi.
Preghiera a San Giustino
O Dio, che hai donato al santo martire Giustino una mirabile conoscenza del mistero di Cristo attraverso la sublime follia della Croce, per la sua intercessione allontana da noi le tenebre dell’errore, confermaci nella professione della vera fede e fa’ che viviamo in perenne rendimento di grazie per i tuoi innumerevoli benefici. Amen.