Durante la Novena a San Charbel Maklouf (1828-1898, Libano), comprenderemo quanto lui sia, in effetti, molto vicino alle nostre speranze e possa essere il nostro intercessore, presso Dio Padre.
Appartenne all’Ordine Maronita, un gruppo di Monaci operanti anche in Libano. In quel luogo, precisamente ad Annaya, si venera il suo sepolcro, la sua storia, che attira, ogni giorno, tantissimi fedeli.
Il 1950 fu un Anno Giubilare, in onore della Vergine Maria. Intanto, in Libano, Charbel richiamava molte persone alla fede.
La sua nuova tomba era stata preparata davanti all’altare centrale del Monastero, dove tutti potevano andare a visitarlo e a chiedergli intercessioni. Le guarigioni furono tantissime, in quel periodo, come tantissime le persone -soprattutto malati- che si recarono ad Annaya con la speranza di guarire.
Le immagini del Santo libanese e ogni reliquia proveniente da Annaya producevano miracoli, in ogni parte del mondo, tanto che quel luogo venne paragonato a Lourdes e raccontava, in particolare, di una donna, Ilane Yahchouchi, affetta da una malformazione alla spina dorsale. Lei, che aveva subito un’operazione dopo l’altra, decise di dirigersi verso il Monastero, anziché finire nuovamente sotto i ferri. Dopo due giorni passati accanto a Charbel, guarì completamente e tornò a casa con le proprie gambe.
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
Gloria; Veni Creator Spiritus; Credo Apostolico.
Nono giorno: O San Charbel, ora sono arrivato al termine di questa novena. Il mio cuore è felice quando parlo con te. Sono fiducioso di ricevere da Gesù la grazia, che ho implorato per tua intercessione. Mi pento dei miei peccati e ti prometto di combattere le tentazioni. Spero nell’adempimento della mia preghiera (…). Amen. San Charbel, coronato di gloria, prega per me.
O Signore, tu hai accolto le preghiere di San Charbel e gli hai donato la grazia della comunione con te, abbi pietà di me nella mia disperazione, salvami dalle mie sfortune, perché non sono capace di sopportarle. A te onore, lode e grazie per sempre! Amen.
Pater; Ave; Gloria.
Antonella Sanicanti
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