Nonna fa clamorosa scelta: decide di entrare in un convento di clausura

Ha suscitato non poco stupore e tanta curiosità, la particolare storia di una nonna che a un certo punto della sua vita, prende i voti ed entra in un monastero di clausura del Nord Italia. 

religiosa di clausura
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L’incredibile storia di una Visitandina del monastero di Padova: era dirigente alle Poste.

La decisione clamorosa di una nonna: entra in convento

Lilia Maria Caterina Battaglierin, 89 anni, cambia tutto, è entrata nel monastero di clausura della Visitazione, (fondato nel 1610 da San Francesco di Sales e Santa Giovanna Francesca di Chantal), a Padova, nel 1993, all’età di 61 anni. Poco prima era andata in pensione, dopo quarant’anni da impiegata e poi dirigente delle Poste a Mirano (Padova).

Un anno dopo, il rito della vestizione, il primo grande passo verso la vita monastica. Tre anni dopo, il 16 luglio 1996,  la prima professione nel monastero della Visitazione di Soresina dove dopo altri tre anni di discernimento confermerà i voti di povertà assoluta, castità e obbedienza e silenzio diventando a tutti gli effetti una suora di clausura.

Per volere della madre superiora, da Soresina suor Lilia Maria era stata poi spostata nel monastero di Padova e ora nella sede dell’Opsa di Sarmeola, dopo il trasferimento suo e delle consorelle dalla struttura nel centro della città del Santo.

Vedova, con una figlia e due nipoti, suor Lilia Maria può vedere i familiari una volta al mese, parlando loro a distanza, senza avvicinarsi, in ottemperanza alla regola del suo monastero. Qualche anno fa, la religiosa si è ammalata di Covid, guarendo, però, senza gravi conseguenze.

Una vita con regola monastica rigorosissima

La scorsa estate, suor Lilia Maria ha tagliato il traguardo dei 29 anni di clausura. Per lei lo strappo è stato nettissimo. Da madre di famiglia, nonna e dirigente, ha scelto l’isolamento dal mondo, in una delle congregazioni più rigorose. La regola delle Visitandine prevede infatti una pura vita di preghiera e penitenza, la cui unica eccezione è la visita ai malati e ai poveri.

Per secoli, le religiose hanno vissuto in totale autonomia, dedicandosi all’agricoltura e all’allevamento nei terreni circostanti il monastero. Le suore possono ricevere parenti o altre persone una sola volta al mese. In convento non entrano giornali, né vi è connessione Internet. La televisione viene accesa soltanto la domenica in occasione dell’Angelus del Papa.

Una vita nuova che aveva iniziato a prendere forma dopo la morte del marito Giuseppe a 49 anni per un tumore, nel gennaio 1983, assieme alla scomparsa dei suoi genitori, e le avevano smosso quelle stile di fede che già da ragazza la attraeva, fin da quando guardava con ammirazione allo zio Dante Battaglierin, vescovo missionario.

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