Qual è la vera ricchezza e come ottenerla? Gesù nel Vangelo ce lo indica, facendo attenzione al mondo dove non è tutto oro ciò che luccica.
Ciò che il mondo infatti esalta, agli occhi di Dio può essere, al contrario, deplorevole. Questo perché i pensieri di Dio non sono i nostri pensieri, e le sue vie sono le vie dei comandamenti di amore che ci ha indicato.
La Liturgia di oggi Sabato 7 Novembre 2020
- SABATO DELLA XXXI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO PARI
Prima Lettura
Tutto posso in colui che mi dà la forza.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fil 4,10-19
Fratelli, ho provato grande gioia nel Signore perché finalmente avete fatto rifiorire la vostra premura nei miei riguardi: l’avevate anche prima, ma non ne avete avuto l’occasione. Non dico questo per bisogno, perché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione. So vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza. Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie tribolazioni.
Lo sapete anche voi, Filippési, che all’inizio della predicazione del Vangelo, quando partii dalla Macedònia, nessuna Chiesa mi aprì un conto di dare e avere, se non voi soli; e anche a Tessalònica mi avete inviato per due volte il necessario. Non è però il vostro dono che io cerco, ma il frutto che va in abbondanza sul vostro conto. Ho il necessario e anche il superfluo; sono ricolmo dei vostri doni ricevuti da Epafrodìto, che sono un piacevole profumo, un sacrificio gradito, che piace a Dio. Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale – Dal Sal 111 (112)
R. Beato l’uomo che teme il Signore.
Beato l’uomo che teme il Signore
e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza dei giusti sarà benedetta. R.
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
il giusto sarà sempre ricordato. R.
Sicuro è il suo cuore, non teme;
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua potenza s’innalza nella gloria. R.
Il Vangelo di oggi Venerdì 7 Novembre 2020
Se non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera?
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 16,9-15
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui.
Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».
Non è tutto oro ciò che luccica – Il commento al Vangelo di oggi Venerdì 7 Novembre 2020
“Nessun servitore può servire due padroni”: questa semplice frase fa da spartiacque tra il mondo e Dio, tra la ricchezza del mondo e quella del cielo. Non si può servirli entrambi. Bisogna scegliere quale servire. Tutti dentro di noi sappiamo chi stiamo davvero servendo: l’amore, Dio, il prossimo, oppure il guadagno, l’accumulo senza scrupoli, il successo?
Nel secondo caso, questa è una ricchezza che non ci sarà fedele per tutta la vita. Come ogni cosa del mondo, è destinata a finire, a lasciarci, se non altro alla fine della vita.
La ricchezza invece del Regno dei cieli, costituita dalle nostre buone azioni, il nostro amore per Dio e il prossimo, è ricchezza eterna, e questi “beni” ci garantiranno le “dimore eterne”. C’è un detto che dice che alla fine della vita ci porteremo dietro solo le nostre opere buone, ed è questo che forse voleva dire Gesù.
Ci invita inoltre all’onestà: la disonestà si vede dal poco, e se nel poco saremo stati disonesti, lo saremo anche nel molto. Come può Dio darci la felicità e la felicità eterna, la più grande ricchezza, se noi non ci comportiamo bene con gli altri?
Se siamo disonesti nel cuore e nelle azioni, se stimiamo come più grande ricchezza quella del mondo, faremo di tutto per ottenerla, anche a discapito degli altri. Se invece stimiamo Dio come ricchezza più grande, saremo come chi “trova grande gioia nei suoi comandamenti (Sal 111)” d’amore.
Inoltre, seguendo e scegliendo Dio, andremo davvero “controcorrente” rispetto alla logica egoistica del mondo, che invece è quella più acclamata. Dice infatti Gesù: “ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole”. Questo ci dovrebbe far pensare che non tutto è oro quel che luccica e che quello che appare buono e lodevole ai più, per Dio potrebbe non esserlo affatto.
Ecco allora che i primi saranno gli ultimi, e le apparenze misere e umili degli ultimi, nasconderanno invece la grandezza di chi avrà in eredità la ricchezza del Regno dei Cieli, perché col cuore sgombro dai pesi del mondo.