Non doveva nascere ci ha pensato Santa Rita

 

 

 

La storia di questa donna romana che vi stiamo per raccontare riguarda il miracolo più grande che Dio ci ha offerto: la nascita. Questo evento gioioso nella vita di tutti era stato reso maggiormente felice dal fatto che la coppia in questione aveva concepito aldilà dell’età considerata fertile. Un accadimento così inatteso non poteva che essere vissuto con gioia dai due coniugi, ma questo nascondeva, a causa dell’età della donna, non pochi pericoli.

 

La gravidanza prende luogo nel 2009, la donna racconta che, arrivata al sesto mese di gravidanza, ha sentito acuti dolori all’addome ed è stata costretta ad andare all’ospedale Gemelli di Roma per un controllo. Qui si scopre che i dolori sono dovuti alle doglie (il bambino stava per nascere prematuramente), la dilatazione era già arrivata a 2 cm ed i medici dovevano assolutamente impedire il parto perché pericoloso per la vita stessa del nascituro.

 

I medici comunicano alla donna che si deve sottoporre ad una cerchiaggio d’emergenza (procedura attraverso cui i medici inseriscono una fascetta che serve a stringere la cervice e ritardare il parto), le spiegano che l’intervento è necessario perché il neonato avrebbe possibilità quasi nulle di sopravvivenza, quindi, la donna si trova costretta ad accettare.

 

L’intervento venne fissato per il 22 maggio, la madre sentì che tutto sarebbe andato bene e pregò Santa Rita perché le concedesse la grazia. Purtroppo l’intervento ha avuto la complicanza temuta, le membrane si ruppero e si riversò il liquido amniotico, la piccola stava per morire. La donna era sconvolta: “Me la presi con Santa Rita, chiedendole perché mai il giorno della sua festa avesse permesso l’inizio della morte di mia figlia”.

 

La provvidenza divina, però, non l’aveva abbandonata: la sorella era andata (lo stesso giorno dell’intervento) a Cascia per le celebrazioni della Santa e la sera stessa le aveva portato le rose benedette. Due giorni dopo questa sventurata donna, in preda alla disperazione, si rivolse con rinnovata devozione a Santa Rita disponendo i petali di rosa sul ventre ed effettuando la novena: “Sentivo vicinissima Santa Rita”.

 

Il 26 maggio le perdite di liquido smisero per lo stupore dei medici e due settimane dopo il parto prematuro fu definitivamente scongiurato. Dopo 36 settimane di gravidanza, la piccola Miriam venne finalmente alla luce in perfetta salute fisica. Oggi la piccola miracolata vive un esistenza gioiosa e piena, un dono che deve sopratutto alla devozione della madre che ha già ringraziato la Santa e le sta insegnando a fare altrettanto (la piccola è già stata più volte al santuario con la mamma). Il racconto di questa madre si conclude con una lode a Dio: “Lode al Signore che per mezzo dei santi fa cose meravigliose”.

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