Nizza: le chiese non chiuderanno. In Cristo non c’è paura

Nonostante i terribili attentati di Nizza, la chiesa non indietreggia e la liturgia non si ferma. “Non ci dobbiamo dividere”, dice il vescovo di Nizza André Marceu. 

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In un videomessaggio pubblicato sulla pagina facebook della diocesi il religioso ha incoraggiato tutta la comunità cattolica e i francesi a reagire al terribile momento che si sta vivendo. Alla difficoltà del Coronavirus, infatti, ora si è aggiunto anche il dramma degli attentati.

Cristianofobia e violenza fondamentalista avanzano in Europa

La cristianofobia avanza, di pari passo con la violenza fondamentalista. Il rettore della Cattedrale di Notre-Dame colpita dal violento attentato ha commentato i fatti dicendo che se non ci sarà una reazione della Francia, dell’Occidente e della Chiesa, ci saranno probabilmente altri drammi.

Così l’invito è stato raccolto dal vescovo francesi, che ha invitato la comunità cattolica a non vivere questi momenti con paura e sgomento ma ad alzare la testa e fare sentire la propria voce. Dimostrando che insieme a Cristo non c’è nulla da fuori che può fare paura.

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Nizza: per la festa di Ognissanti le chiese non si chiuderanno

Per questa ragione le messe previste per la festa di Ognissanti dell’1 novembre, molto sentite in Francia, le chiese resteranno aperte. Nessuna cerimonia verrà annullata. Già ieri sera si è organizzato un momento di preghiera, nella cattedrale di Santa Riparata, per le vittime.

In un’intervista al canale France Bleu Azur il vescovo Marceau è passato al contrattacco. Le sue parole, e la sua richiesta, si sono indirizzate ai musulmani di Nizza. “Siate aperti, chiari”, è quanto ha chiesto il vescovo ai musulmani. “Che i vostri discorsi condannino tali atti e che l’espressione della vostra fede non sia una predicazione alla rivoluzione e o alle idee condannabili”.

Il vescovo invita i musulmani alla chiarezza per evitare la confusione

“A volte si può creare confusione se i discorsi non sono chiari”, è quanto ha specificato il prelato. “Nei nostri quartieri bisogna poter sentire le giovani generazioni, le comunità possono essere chiare”. In tutto ciò, è netto il rifiuto di una qualsiasi chiusura delle chiese, che sarebbe nient’altro che la legittimazione di un successo dei fondamentalisti. Sarebbe quello che cercano per mezzo della cieca violenza a cui si è assistito.

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“La chiesa deve rimanere un luogo di accoglienza, tutti hanno il diritto di meditare, qualunque sia la loro fede”, ha continuato Marceau. Che ha fatto una richiesta anche ai fedeli cattolici. Quella cioè di “non cadere nell’eccesso, in discorsi che possono essere ancora fonte di violenza. Se la violenza richiede violenza, abbiamo sbagliato tutto”.

Il terrorismo violento e fondamentalista che cresce in Francia

Purtroppo, la Francia dopo i terribili attentati non ha aumentato il livello di sicurezza. Intanto le violenze si moltiplicano. Dopo quella dell’assassinio di padre Jacques Hamel nel 2016, è arrivata la violenta decapitazione del professore Samuel Paty. Ciò testimonia che il rischio è alto.

La risposta alle parole del vescovo, da parte della comunità musulmana, è arrivata dal presidente del Consiglio Francese per il Culto Islamico Mohammed Moussaoui, che ha invitato i musulmani di Francia di annullare in segno di lutto i festeggiamenti per la festa di Mawlid che sarebbe prevista per questo fine settimana.

La chiamata all’esempio di Cristo e la comunione nello Spirito Santo

Nel frattempo è arrivato anche il cordoglio dell’arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, Sviatoslav Shevchuk. Il religioso, in una lettera inviata al presidente della Conferenza Episcopale francese ha assicurato la sua preghiera.

Gesù Eucaristia

“La crescita dell’odio e della violenza nel mondo ci chiama a riprendere l’esempio di Nostro Signore, è quanto scritto nella missiva. “Il Figlio del Padre è venuto in questo mondo peccatore per mostrare la sua solidarietà verso ogni essere umano, e in particolare verso coloro che soffrono la violenza e l’ingiustizia. Noi siamo con voi nella comunione dello Spirito Santo”.

Giovanni Bernardi

Fonte: Acistampa

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