
India: i neonati indesiderati vengono venduti“Quando le donne o le loro famiglie si recavano in ospedale per terminare una gravidanza, i medici le convincevano a non interrompere la gestazione e assicuravano loro un parto sicuro e in segreto”. Con queste parole un investigatore ha cercato di spiegare ciò che la polizia del Madhya Pradesh, in India, ha svelato: nell’ospedale “Palash di Morar” avviene una vendita di neonati (ovviamente, illegale anche in quel Paese).
I bambini in questione nascevano da relazioni extra coniugali o per violenze subite dalle donne e venivano ceduti a coppie sterili, desiderose di avere un figlio.
I medici si erano ben organizzati, si avvalevano addirittura di un equipe che individuasse le ragazze con gravidanze indesiderate.
Approfittando del loro stato emotivo e dell’impossibilità di crescere un figlio, i medici avevano creato una vera e propria fabbrica di bambini, venduti al prezzo di circa 1.300 euro l’uno.
I bambini nati in questo modo sono tantissimi, in un Paese popoloso come l’India, quindi, ora che il traffico illecito è stato fermato, risulta impossibile per la polizia rintracciarli tutti.
Sono stati arrestati cinque medici per ora, compreso il dirigente sanitario di quell’ospedale.
Verranno tutti accusati di acquisto o riduzione in schiavitù di persone, commercio di schiavi, acquisto di minori al fine della prostituzione.
Si comprende bene quindi che, in Paesi poveri come l’India, il fenomeno della vendita dei neonati diventi un business, per dottori senza scrupoli e desiderosi di guadagnare sulle sofferenze altrui.