Il Presepe si trova, ancora una volta, sotto attacco. Con l’avvicinarsi del Natale, si scatenano puntualmente i vari tentativi di sopprimerlo: una vera offesa non solo alle nostre radici, ma anche alla nostra intelligenza.

L’ultima offesa arriva proprio da Bruxelles, sede del Parlamento Europeo, che dovrebbe avere a cuore la difesa delle nostre radici e invece si erge a combattente di tutto ciò che richiama le origini europee, le quali sono inevitabilmente intrecciate col Cristianesimo, con i suoi valori e le sue tradizioni.
Sappiamo della storica resistenza del Parlamento Europeo a esporre il Presepe, spesso motivata dalla necessità di non “offendere” altre fedi ed è incomprensibile quale offesa possa suscitare la rappresentazione di una Natività.
Più recentemente, fa discutere l’installazione di un presepe “inclusivo” nella Grand-Place, in cui i volti di Gesù, Maria e Giuseppe sono stati sostituiti da patchwork di tessuti colorati per essere “rappresentativi di tutte le tonalità della pelle”. A ciò si aggiunge una considerazione culturale: l’Islam è contrario alla raffigurazione del volto, mentre l’Europa ama profondamente la raffigurazione del volto, come confermato da millenni di arte.
Bruxelles: la cancellazione identitaria e il vero obiettivo
Quello che sta accadendo a Bruxelles, nel cuore dell’Europa, non è solo una polemica, ma uno schiaffo alle nostre radici e alla nostra storia.
La Natività, il simbolo più umile e profondo del Natale, continua ad essere un problema per le élite europee. Non solo il Parlamento Europeo ha a lungo rifiutato di esporre il Presepe, in passato lo definirono addirittura un “contenuto offensivo”, ma la polemica si è rinnovata con la rimozione dei volti del presepe della Grand-Place.
Questa non è inclusione; è una vera e propria cancellazione identitaria in nome del politically correct. Vogliono neutralizzare il messaggio di fede, trasformando la Sacra Famiglia in un anonimo simbolo multiculturale senza volto, senza storia e, in definitiva, senza Cristo.
Dobbiamo chiederci: cosa temono veramente del Bambino nella mangiatoia? La sua umiltà? Il suo messaggio di salvezza?
La difesa dell’origine italiana del Presepe
Il Presepe , che per la Germania trova un corrispettivo nell’Albero di Natale, in Italia era e resta il simbolo più importante della festività del Natale. Questo perché il Presepe nasce grazie a San Francesco d’Assisi e l’Italia vanta la più grande varietà di presepi al mondo.
Per questo motivo, l’Italia si fa portavoce nel mondo della difesa di questo meraviglioso simbolo. L’azione di Bruxelles è un attacco mirato alle nostre radici, e non permettiamo che i simboli della nostra fede, fondamento della nostra civiltà, vengano svuotati del loro significato.







