In particolare, è Mariangela ad averla colpita tantissimo, la mamma di uno di quei bambini: “e più di tutto ringrazio lei, Mariangela. Quando ho letto la sua storia mi sono commossa profondamente. Non perché sono malata come lo sono i suoi bambini, ma perché ha scritto parole piene di comprensione umana, di dolore e di vita allo stesso tempo. Penso ai suoi bambini splendidi, coraggiosissimi che lottano con la malattia e non posso provare altro che una smisurata solidarietà. I bambini ci insegnano la forza, hanno uno spirito di sopravvivenza infinito e inesauribile”.
Ed è così che un bambino con la sua voglia di vivere, anche se sofferente, ci da l’esempio, e lo da a Nadia Toffa, di quanto desiderio abbia di vitalità, al di la della sua situazione e delle brutte circostanze.
“La vita ci mette di continuo davanti a situazioni difficili e noi lottiamo al massimo, facciamo la nostra parte, sempre, come fa Mariangela e come fanno molti altri genitori.
Forse proprio questa fragilità, che porta in se la consapevolezza di non poter mollare mai, fino all’ ultimo respiro, è il segreto della forza che non lascia chi lotta contro il cancro.
“E la fragilità è tutt’altro che debolezza, è la condizione che ci accomuna e ci permette di immaginare quello che un altro può provare, di metterci nei suoi panni. È la Pietas dei nostri antenati latini, di cui ci siamo dimenticati: delicatezza, amore, compassione, rispetto”.
Antonella Sanicanti
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