
Umanamente insostenibile, ma altrettanto inevitabile: la morte è il salto più importante e fiducioso che ci viene chiesto dal Creatore.
Abbandonarsi al buio totale, all’assenza della vita -per come la concepiamo adesso- credendo, senza indugio alcuno, di essere risvegliati e resi partecipi della gloria eterna, è ciò che a tutti viene richiesto nell’attimo della morte terrena: nascita a vita nuova, quella del cielo.
Anche l’esperienza della morte di persone care ci tocca tutti da vicino, quella dei genitori, prima di tutto. Dolorosissimo continuare a convivere con la loro mancanza, col pensiero che chi ti ha messo al mondo non è qui accanto a te, almeno non fisicamente, per sostenere i tuoi passi, come faceva quando eri bambino.
Perdere un genitore da la sensazione di non poter tornare mai più a casa, anche se ci si sta provando, proprio perché quel nido che accoglieva si è disintegrato o così sembra
E solo l’accettazione di ciò che accade alle persone che ci precedono nella rinascita in Cristo, può dar modo al cuore di placare la sofferenza e sentire che loro ci sono ancora, ma in forma diversa, e che attendono in cielo, come un tempo aspettavano il nostro arrivo qui, su questa terra.
Signore, tu mi hai tolto la persona che mi era tanto cara in questo mondo.
Il solo conforto che provo nella sua perdita è che tu l’hai ricevuta nel seno della tua misericordia e ti degnerai un giorno di unirmi ad essa.
Se un resto di soddisfazione per le sue colpe la trattenessero ancora nelle pene e le impedisse di riunirsi a te, io ti offro a suo vantaggio tutte le mie preghiere e le mie opere buone e soprattutto la mia accettazione per questa perdita.