Il vescovo polacco, Monsignor Pieronek, è durissimo contro l’Islam, tanto da supporre che esista un complotto ben congeniato dietro i flussi migratori, per attaccare l’Europa dall’interno: “Non credo sia corretto distinguere tra Islam buono e Islam cattivo. L’Islam si basa sul Corano, un testo nel quale la violenza esiste ed è contemplata”
Ogni discorso per agevolare l’interculturalità, l’interreligiosità, dunque, sembra superfluo e affatto opportuno per Monsignor Pieronek, poiché i terroristi potrebbero arrivare nei nostri Paesi, nascosti tra i profughi: “L’Occidente da molta parte degli islamici è visto come nemico e questo abbiamo il dovere di considerarlo. Certamente esistono islamici bravi e non violenti e con loro dobbiamo dialogare e convivere, ma per tanti di loro eravamo e siamo infedeli da sottomettere”.
Contro l’Islam la nostra fede deve crescere
Pertanto, anche se non si deve escludere che esiste la possibilità che ci siano dei singoli islamici capaci di distinguere il bene dal male e di scegliere di agire civilmente, dovremmo stare all’erta, e gestire meglio le influenze socio culturali islamiche (e non solo) che depistano la nostra tradizione spirituale.
Come potremmo, allora, contrastare questa forza che invade e dissuade la nostra religiosità e che preoccupa tanto Monsignor Pieronek?
Antonella Sanicanti