Continua ancora il braccio di ferro fra i Vescovi e i Cardinali dell’Est Europa e le comunità LGBT: ecco l’ultima mossa del Cardinale ceco Duka.
Monsignor Duka ha chiamato a raccolta tutti i Vescovi dell’Est Europa per difendere tutti i cattolici che si oppongono all’ideologia LGBT.
È sceso in campo direttamente una delle più alte autorità ecclesiastiche della Repubblica Ceca per difendere i cattolici. Monsignor Duka ha deciso di difendere i Vescovi e di affrontare direttamente la presa di posizione della comunità e delle lobby LGBT. E’ un momento in cui la stessa comunità cattolica ceca sta vivendo un’offensiva mediatica.
Il tutto ha avuto inizio ad inizio mese, quando l’Arcivescovo di Cracovia, Monsignor Jedraszewski, aveva invitato i fedeli “a guardare e a respingere quell’errore antropologico, che sono la comunità LGBT e i gender, che minacciano l’umanità”. In particolare, li aveva paragonati “a una vera e propria peste arcobaleno che mira ad attaccare i valori tradizionali della famiglia. Portano alla depravazione della nazione polacca e all’avvelenamento dei cuori e delle menti dei polacchi”.
Un attacco che ha portato sdegno e reazioni da parte delle comunità omossessuali. Reazioni che si sono, poi, espanse, anche attraverso tutti i media che appoggiano e sostengono le comunità LGBT. Alcuni giornali le hanno definite delle vere e proprie “tesi anticristiane”, mentre le comunità LGBT interessate le hanno definite “una vera e propria promozione del sistema totalitario fascista”.
Chi invece si è schierato a favore del Vescovo di Cracovia è stato il Presidente della Repubblica Ceca ed anche le altre autorità ecclesiastiche. Il Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, Monsignor Gadecki, ha precisato che “il discorso del Vescovo di Cracovia è in linea con la dottrina cattolica”.
Ma la presa di posizione da parte della Chiesa è stata differente. Monsignor Duka, attraverso un post sul suo profilo Facebook, trovando allarmante l’intera situazione venutasi a creare, ha visto come “necessario uno schieramento di tutti i Vescovi dell’Est Europa”. Ha spiegato che “c’è sì un rispetto per le cosiddette minoranze sessuali, ma che tutto ciò non può portare all’adozione di un’ideologia che mira alla rivoluzione della morale e delle relazioni sociali”.
Monsignor Duka non è ultimo a questo tipo di opinioni. Più volte si è opposto a quelli che, lui stesso, definisce “preti progressisti” che volevano portare il Pride anche all’interno di alcune parrocchie cattoliche di Praga.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: ilgiornale.it
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