Monsignor D’Ercole: La Curia presta molta attenzione al caso del Santone

Grazie anche ai servizi fatti da alcuni quotidiani nazionali (Il Corriere in primis) da giorni corre di bocca in bocca l’allarme santone ad Ascoli Piceno. In una frazione del capoluogo marchigiano (Quinzano), infatti, opera da qualche tempo il leader carismatico dell’associazione Amarlis, quel Christian Del Vecchio che sostiene di aver ricevuto le apparizioni della Madonna nel 2013 e di aver sviluppato, da quel momento, poteri di guarigione sovrannaturali.

A cadenza regolare Del Vecchio e i seguaci di Amarlis conducono dei riti all’interno della cappella di Santo Stefano a Quinzano: gli adoratori della Madonna tra le spine si riuniscono ed effettuano rituali di adorazione che vanno dalla semplice recita del Rosario alla benedizione di donne che si definiscono suore fino alle preghiere di ringraziamento per il presunto miracolo della trasudazione dell’olio dalle mani del veggente.

Il rischio è quello che questa associazione si approfitti delle persone deboli e bisognose: la maggior parte degli adepti sono infatti familiari di persone gravemente malate di tumore che sperano che l’olio “Sacro” possa guarirli dalla malattia. Ad affermarlo è un testimone anonimo che al ‘Corriere delle Sera’ dice: “Per amor di Dio, io lo dico a tutti di fare attenzione, di non cascarci! Quelli di Amarlis puntano i malati di tumore: avvicinano i familiari con toni gentili e promettono di guarirli applicando sulla pelle batuffoli di olio miracoloso”.

Ma se anche chi ha partecipato alle funzioni non è convinto della veridicità delle affermazioni di questo presunto veggente, come mai il culto proposto da Amarlis si è diffuso tanto? In parte perché in principio la Chiesa non ha preso posizione sull’accaduto, e in parte perché pare che durante i riti vengano utilizzate delle sostanze psicotrope che annebbiano il giudizio dei presenti: “Un giovane che partecipava alle funzioni a Quinzano è dovuto uscire all’aria aperta, a metà rito religioso, per respirare a pieni polmoni. L’incenso sparso in dosi massicce nella chiesa aveva un odore fortissimo e strano, mi ha raccontato. Come di stupefacenti, o allucinogeni” ha raccontato un testimone al Corriere.

Cosa fa il Vaticano a riguardo? Dopo l’uscita degli speciali sui mezzi di stampa, Monsignor D’Ercole, Vescovo di Ascoli Piceno, ha preso posizione sulla vicenda invitando la Curia a prestare molta attenzione al caso del Santone, quindi ha rassicurato i fedeli dicendo loro che già da tempo il fenomeno era sotto osservazione e si stava semplicemente attendendo di capire di cosa si trattasse, quindi conclude invitandoli alla prudenza ed alla calma.

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