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I misteri del Santuario di san Michele Arcangelo

 

Oggi vi parliamo di uno dei luoghi sacri più importanti d’ Italia sia per il suo valore storico culturale che per quello religioso, il Santuario di San Michele Arcangelo. Costruito nel VI secolo dopo Cristo, il santuario era originariamente collocato all’interno di una grotta, dove, secondo le leggende vi era impressa l’impronta dell’Arcangelo Michele, primo baluardo di Dio contro le macchinazioni di Lucifero e guida della milizia armata a difesa del Paradiso.

 

Il tempio di culto fu eretto sul Monte Sant’Angelo (Foggia) durante la dominazione Longobarda (popolazione germanica) che elesse l’Arcangelo come protettore del suo popolo, al suo interno vi si trova ancora la statua di San Michele ed il percorso di pellegrinaggio originario, molto belle ed in stato di conservazione perfetto le originali architetture bizantine e longobarde. Nel 1274, l’ingresso alla grotta fu chiuso da Carlo D’Angiò, il quale fece costruire la Basilica Superiore (che a tutt’oggi ricopre l’originale luogo di culto) con uno stile gotico molto simile a quello che domina nelle città dell’est Europa e che la rende un esemplare più unico che raro all’interno dell’architettura Italiana.

 

La stupefacente unione di cultura ed architettura alla base di questo luogo ha fatto si che l’UNESCO , nel 2011, lo eleggesse come patrimonio internazionale dell’umanità. Se dal punto di vista architettonico e culturale questa basilica ed il santuario costruito al suo interno non hanno segreti, da quello spirituale questo luogo riserva ancora diverse sorprese che rimangono secretate da voti che si perdono nella storia. Prima di addentrarci, pero, nell’ambito dei misteri della fede e nelle leggende che circondano il Santuario è bene ricordare a chi non lo sapesse chi è San Michele e cosa rappresenta per la cultura Ebraico-Cristiana.

 

Michele è un nome di origine ebraica “Mi-ki-el” che in italiano si traduce con “Chi come Dio”, ma che nella sua accezione originaria in latino ”Quis ut Deus” indica il ministero di difensore di Dio, colui che combatte per la sua gloria. A lui vengono tradizionalmente assegnati tre diversi tipi di venerazione:”Guerriero che combatte il male, taumaturgo che guarisce e libera dal male fisico e spirituale e in ultimo quello di psicopompo, pesatore ed accompagnatore delle anime”.

 

Il culto di San Michele nasce in Terra Santa e si diffonde da est ad ovest travalicando i confini geografici e religiosi. Nell’antico testamento appare spesso al popolo ebraico presentandosi come difensore di Israele e come guida del suo popolo. Dopo la discesa in terra di Gesù, il culto dell’Arcangelo diventa tipicamente Cristiano ed è a quel popolo che lui appare: l’ultima apparizione risale al 1656, proprio sul monte Sant’Angelo, la popolazione era afflitta dalla peste e in quella occasione lui consegna ai suoi devoti lo strumento di salvezza, questi dovevano recarsi al santuario e depositare delle pietre con inciso sopra il segno della croce e le sue iniziali (S.M.A.), miracolosamente la popolazione fu salvata dalla pestilenza. Da quel giorno ogni 29 settembre i devoti portano nella grotta le pietre così incise in segno di ringraziamento.

 

Per tutti i credenti che volessero visitare la straordinaria grotta è bene sapere che è concesso loro, per la sola visita, il perdono da tutti i peccati, si racconta, infatti, che durante le sue apparizioni San Michele abbia detto: “Qui dove la roccia si spalanca i peccati degli uomini possono essere perdonati. Questa infatti è una Casa speciale in cui qualsiasi colpa può essere cancellata, qualsiasi cosa se chiesta qui nella preghiera ed è per il bene dell’anima richiedente, sarà da me intercessa presso la santissima Trinità ed esaudita”.

 

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