Il Natale è l’evento finale a cui ogni fedele si prepara in questi giorni che precedono l’Avvento di Gesù Cristo. Si tratta di un periodo di seria riflessione, in cui ciascuno di noi è chiamato ad un severo esame di coscienza che permetta di comprendere appieno gli errori commessi alla luce degli insegnamenti di Dio. Concluso questo percorso di purificazione interiore bisogna rimettere i propri peccati a Dio e rinnovare la propria fede nei suoi confronti.
Il Natale, però, è anche un periodo in cui bisogna cercare di andare oltre alla semplice osservanza delle regole, in cui è ancora più significativo donare se stessi agli altri anche solo per rendere la loro giornata un po’ migliore. Solo nel momento in cui avrete donato un attimo di felicità a qualcun’altro scoprirete qual è l’essenza del Natale. La pensa sicuramente così il missionario della Carità di Madre Teresa fratel Yesudas, il quale ritiene il Natale: “Gioia della presenza di Dio nel volto dei disabili”.
Il missionario indiano vive insieme ad altri quattro confratelli con i quali gestisce il Santuario di Pace di Calcutta. I frati accudiscono giornalmente 60 persone affette da disabilità mentale, un compito che a differenza di quanto si possa pensare regala loro enormi soddisfazioni e felicità. Emozioni che in questo periodo di Avvento diventano sempre più intense e certificano il vero significato del Natale: “Sto scoprendo sempre di più che nell’accogliere il povero, il debole e il ferito, riveliamo una nuova presenza di Gesù. Questo è il vero Natale”, dice infatti fratel Yesudas ad ‘Asia News’ per poi collegarsi idealmente al discorso di papa Francesco sul consumismo: “Lo scopo della vita non è accumulare cose, semmai è vivere gioiosamente al suono delle risate”.
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Luca Scapatello
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