C’è un evento particolare che caratterizza la fede nella comunità di Oropa che si ripete ogni 20 novembre da trecento anni e che, nonostante non venga proclamato come “Miracolo”, è considerato un segno di buon auspicio dagli abitanti della provincia di Biella: ogni anno, il rettore del santuario della Vergine Bruna, espone la statua della Madonna con in braccio il bambino ai fedeli, ai pellegrini ed al Vescovo, poi passa sul viso della Beata vergine e del frutto del suo seno un panno bianco per dimostrare loro che sui due volti non si posa un granello di polvere, questo è ritenuto un segno di buon auspicio che inspiegabilmente si ripete senza interruzioni dal 1720.
Lo scorso sabato la tradizione si è rinnovata ed il panno è rimasto di un bianco candido (si è rinnovato dunque il buon auspicio). Questo fenomeno, come la liquefazione del sangue di San Gennaro a Napoli, è ritenuto un segno di benevolenza divina, ma a differenza di quello non è mai mancato. Fino ad una decina di anni fa, la statua era tenuta su un piedistallo, senza una teca che la racchiudesse, il che rendeva ancora più stupefacente il fatto, adesso che la Madonna bruna è tenuta dentro la teca si potrebbe pensare che la polvere non si posi perché questa la protegge, ma non è così, infatti in un secondo momento una suora con un altro panno pulisce i due corpi raccogliendo un quantitativo di polvere considerevole.
Sul perché non venga considerato un miracolo si è espresso il Sacerdote Michele Berchi: “Si verrebbero a creare sensazionalismi che non aiutano la fede e creano solo curiosità”. Quando gli viene chiesto cosa accadrebbe se un giorno si scoprisse che il volto della statua è impolverato ( fatto che in teoria sarebbe considerato come un“Cattivo presagio”) Don Berchi sorride e risponde: “E’ una possibilità che non abbiamo mai valutato da 300 anni non è mai accaduto”.
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