Un milione di bambini recita il Rosario per i sacerdoti vittime di violenza

L’Iniziativa ‘Un milione di bambini recita il Rosario per l’unità e per la pace’ è stata dedicata quest’anno ai sacerdoti vittime di violenza nel mondo.

Bambini recitano il Rosario
(Websource/Archivio)

La bella iniziativa di preghiera è nata in Venezuela ed ora coinvolge 23 Paesi nel mondo grazie alla collaborazione di Aiuto alla Chiesa che Soffre.

Un milione di bambini recita il Rosario

Come per quasi tutte le iniziative migliori, anche quella che porta il nome di ‘Un milione di bambini recita il Rosario per l’unità e per la pace’ è nata casualmente. Nel 2005 la Diocesi del Venezuela ha organizzato una recita di Rosario che vedeva protagonisti i bambini. Le donne presenti in quell’occasione hanno avvertito la presenza della Vergine. Le stesse donne si sono ricordate della frase di Padre Pio che diceva: “Se un milione di bambini pregheranno il Rosario, il mondo cambierà”. Dunque hanno allargato l’iniziativa a tutto il mondo con l’aiuto dell’associazione ‘Aiuto alla Chiesa che soffre’.

Per l’iniziativa è stato scelto il 18 ottobre, giorno in cui si celebra Luca Evangelista. La scelta non è casuale, visto che questo ha narrato i primi anni di Gesù Cristo e pare fosse molto legato alla Madonna. Ogni anno le 23 sedi nazionali di ‘Aiuto alla Chiesa che Soffre’ distribuiscono opuscoli che servono alla guida della recita del Rosario nelle varie parrocchie. Chi aderisce prepara i bambini a questo evento e indirizza la loro preghiera ad una determinata problematica. Lo scorso anno, ad esempio, le preghiere sono state rivolte alla liberazione di Asia Bibi, 12 giorni dopo venne scarcerata.

Le preghiere sono state rivolte ai sacerdoti perseguitati

Quest’anno ACS ha deciso di rivolgere le preghiere dei bambini a tutti quei sacerdoti che sono vittime di persecuzione. Solo nel 2019, infatti, sono stati uccisi 17 sacerdoti in varie zone del mondo, mentre altri sono stati rapiti. I bambini dunque hanno recitato il rosario per affidare a Dio le anime di quelli che sono stati assassinati e la speranza che i sacerdoti rapiti possano tornare dalle loro famiglie. Ovviamente le preghiere sono state rivolte anche a quei cristiani che, nel professare la propria fede, sono caduti vittime di malviventi. La speranza è che anche quest’anno si verifichi un evento inatteso, magari il ritorno a casa della cooperante Silvia Romano.

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Luca Scaptello

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