Proprio nel giorno della celebrazione della Festa della Mamma, Don Luigi Renzo ha avuto l’ingrato compito di spegnere le speranze dei devoti a Natuzza Evolo. La mistica, infatti, non è stata riconosciuta come virtuosa dalla Santa Sede e quindi non può essere oggetto di devozione dei fedeli: “Per quanto riguarda la causa di beatificazione di Natuzza, pur in presenza di una vita e di una spiritualità straordinaria, alla Congregazione della Dottrina della Fede permangono diversi dubbi e perplessità che sto cercando con i denti di risolvere”.
Don Renzo predica dunque pazienza, ma allo stesso tempo lascia intravedere più di un barlume di speranza, d’altronde per chi ha conosciuto Natuzza ci sono ben pochi dubbi, quindi continua dicendo: “Certamente ci riusciremo, ma ci vuole tempo e pazienza. Sono pienamente convinto che quello che facciamo ora ci farà guadagnare tempo dopo. La figura di Natuzza è molto bella, ma anche abbastanza complessa, soprattutto se non la si prende dal verso giusto: la causa deve partire col bene per non arenarsi dopo. Chiedo, pertanto, pazienza, ma anche molta prudenza nelle cose che si dicono e si fanno”.
Il Sacerdote non ha voluto chiudere le porte ad un futuro riconoscimento, ma vuole spegnere facili entusiasmi riguardo il processo di canonizzazione della veggente con le stigmate di Paravati. Ciò nonostante, il messaggio di Don Renzo è stato preso con un minimo di malcontento, in migliaia i fedeli presenti ai cenacoli mariani nella Villa della Gioia di fronte al Sagrato della Grande Chiesa di Paravati, anche perché un minuto prima della Messa il Sindaco aveva annunciato l’annullamento dei consueti festeggiamenti del 26 luglio, giorno in cui la veggente promise a Gesù di inviargli le anime dei fedeli.
A questo riguardo Don Renzo ha spiegato che l’annullamento è stato richiesto dalla Congregazione della Fede e che lui non si è potuto opporre: “Lo spontaneismo può anche portare a degli errori. Ancora Natuzza non può essere oggetto in nessun modo di culto pubblico fino a quando la Chiesa non riconosce ufficialmente le sue virtù eroiche. Solo allora può partire la sua venerabilità. Questo non è mortificarla, anzi. Questo non significa non amare Natuzza o non sentirci amati da Natuzza”.
Per concludere il Sacerdote, dopo aver chiesto che la preghiera non fosse un luogo di mormorazione, ha edotto le migliaia di fedeli di un progetto che sta concludendo con un professore di musica: si tratta di un coro dedicato alla memoria della veggente di Paravati che hanno intitolato ‘Mamma Natuzza canto alla bellezza’. L’annuncio è stato accolto con un lungo applauso dalla platea, poi tutti insieme hanno cominciato una processione per le vie del paese.
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