Michael Jackson: la storia dell’uomo è stata manipolata

Michael JacksonMichael Jackson fu uno dei primi personaggi illustri ad aver denunciato come le informazioni dei mezzi di comunicazione di massa potessero avere il fine di “gestire” l’ opinione pubblica, a piacimento di coloro che hanno qualche interesse economico a mandare avanti questo o quel progetto o pensiero.

A Lui si attribuisco delle affermazioni, fatte durante una conferenza stampa, riguardanti l’industria discografica, in particolare, che sfrutterebbe i personaggi, gli artisti e la loro immagine, per veicolare messaggi e mode, opportunamente scelte e propinate alle masse.

Secondo Michael Jackson (e non è stato certo il solo a pensarlo e a dirlo) anche la stampa fa la stessa cosa: impone delle notizie, previa manipolazione, spesso nascondendo ai lettori e agli ascoltatori la verità delle cose e arrivando a ribadire il falso, pur di far apparire i fatti in un certo modo.

Continuando a ragionare in questo modo, diceva il cantante, si può ben comprendere  che anche la storia, quella letta e studiata sui libri di scuola, potrebbe essere stata alterata, a seconda del messaggio che si sarebbe voluto far passare alle generazioni future.

Tutto verrebbe fatto (il che è davvero molto plausibile) per raccontare ciò che è opportuno, permettendo alla classe predominante di educare il popolo ad una certa mentalità.

In realtà, ciò che Michael Jackson denunciò è anche il frutto di uno studio sulla influenza della Finestra di Overton, un metodo studiato a tavolino e applicato da molte agenzie, per cui per ogni idea che si vuole diffondere, ci può essere una “finestra” di possibilità, per arrivare a farla accettare dal popolo, anche se, inizialmente, la ritiene assurda.

Dunque, secondo lo schema della Finestra di Overton, un’idea parte con l’essere impensabile, ma, opportunamente diffusa, fino allo sfinimento, dai mezzi di comunicazione di massa, comincia a radicalizzarsi nelle nostre menti, tanto da iniziare ad apparire meno inconcepibile.

Ecco come si spiega, ad esempio, che molti continuino a praticare l’aborto in maniera così serena, senza rendersi conto di compiere un atto di violenza contro un bambino indifeso.

Antonella Sanicanti

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