Messa celebrata in mare: come è andata a finire per il sacerdote?

Ricordiamo la vicenda di quel sacerdote che celebrò la Santa Messa in mare suscitando polemiche e preoccupazioni?

La scelta fu condannata, tanto da alzare un polverone di polemiche. Da altri invece, fu vista come un’idea geniale per avvicinare a Dio i più lontani.

Don Mattia celebra la Messa in mare
Don Mattia Bernasconi – photo web source

Ma la reazione non si arrestò tanto che anche il Vescovo della diocesi di appartenenza del sacerdote intervenne. Ma come è andata a finire?

Messa celebrata in mare: vicenda conclusa?

Una vicenda che, come dicevamo, suscito opinioni diverse in chi la vide. C’era chi affermava che l’idea era stata davvero “geniale” e che nessuno, prima d’ora, aveva mai pensato di celebrare una Messa direttamente in acqua. Dall’altro lato, invece, c’era chi lo considerò un vero e proprio “svilimento” del valore della Celebrazione Eucaristica.

Intorno a don Mattia Bernasconi si alzò un vespaio di polemiche. Lui, viceparroco della chiesa di “San Luigi Gonzaga” a Milano, era arrivato insieme ai suoi ragazzi nella provincia di Crotone da Milano, e per una settimana sono stati impegnati come volontari in un campo di Libera, alla cooperativa Terre Joniche-Libera Terra.

Arrivata la domenica, il sacerdote decide di celebrare la Santa Messa per i suoi ragazzi. La ricerca di un posto all’ombra non era facile, specialmente sulla spiaggia. Allora non si è perso d’animo e, guardando avanti a sé l’immensa distesa del mar Jonio, ha avuto l’idea di celebrarla in mare.

Armato di materassino e, insieme ai suoi ragazzi, ha allestito l’altare e celebrato l’Eucarestia. Non solo i suoi ragazzi hanno partecipato, ma anche dei bagnanti lì presenti. Apparentemente, sembrava una scelta che aveva fatto felici un po’ tutti, anche i bagnanti che erano lì presenti. Ma non è stato così.

Il sacerdote aveva, anche, giustificato il perché della sua scelta. Al di là del non aver trovato un posto al fresco per dire Messa, al momento della distribuzione dell’Eucarestia, ha pensato al momento in cui Gesù sale sulla barca di Pietro per potergli parlare. Una sorta di avvicinamento di Gesù al suo popolo, anche a quei fedeli più lontani.

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Il sacerdote Don Mattia che celebra messa in mare – photo: repubblica.it

Alle diocesi non è affatto piaciuta la cosa

Tutto questo, però, non è piaciuto alle rispettive diocesi. Da Milano e da Crotone, infatti, arrivò un invito “a ricordare che la celebrazione eucaristica e, in generale, la celebrazione dei sacramenti possiede un suo linguaggio particolare, fatto di gesti e simboli […] è giusto rispettare e valorizzare, senza rinunciarvi con troppa superficialità”.

Il viceparroco era stato anche indagato per vilipendio dopo la sua Messa in mare. Ma, dopo 7 mesi, a decretare la fine di tutto è stato il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Crotone, che ha accolto la richiesta di archiviazione del procuratore della Repubblica Giuseppe Capoccia. La Procura ha accolto la richiesta e la sentenza è stata “l’assenza di dolo nella condotta del sacerdote”.

Le indagini dovevano stabilire se il sacerdote avesse offeso la religione con quel suo gesto. Ma, dopo un’analisi accurata anche dei video e delle foto di quella celebrazione, gli inquirenti hanno accertato che, anche se c’era lo sconcerto dei fedeli lì presenti, “la condotta del sacerdote mancava del dolo necessario per integrare il reato di vilipendio”.

Don Mattia celebra la Messa in mare
La Messa celebrata con i fedeli in spiaggia – photo web source

Le dichiarazioni del sacerdote indagato

Anche se per la legge non è reato, non toglie il peso di quello che è stato lo sconcerto, lecito, da parte delle persone che sono rimaste stupite e basite nel vedere la Messa così ridotta.

Don Mattia, ha dichiarato: “La chiusura di questo capitolo giudiziario mi restituisce finalmente la serenità di cui avevo bisogno. Ho sempre riconosciuto di avere commesso un’ingenuità, ma la vicenda ha assunto connotati surreali. Tutto quello che è accaduto è alienante, non volevo offendere nessuno. Per fortuna in questi mesi i fedeli, la parrocchia e il vicariato non mi hanno mai lasciato solo. Ho riscoperto l’abbraccio della comunità”.

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