McCarrick: il dossier di una dolorosa vicenda che insegna alla Chiesa

Il caso dell’ex cardinale americano Theodore McCarrick, di cui è stato pubblicato il dossier dalla Segreteria di Stato, ci mostra come di fronte ai mali della Chiesa c’è sempre tristezza e sgomento.

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L’ex cardinale americano Theodore McCarrick – photo web source

Nella fede, però si incontra, la mano benevola del Signore che ci indica la strada: guardare a Lui. La triste vicenda di McCarrick, accusato di aver compiuto per lungo tempo abusi omosessuali sia su giovani seminaristi che su minori, è infatti in questo più che emblematica. Papa Francesco lo ha privato della porpora nel luglio 2018, per poi ridurlo allo stato laicale nel febbraio 2019, al termine di un dovuto processo canonico.

Il Rapporto McCarrick che ricostruisce quanto accaduto negli anni

Negli anni precedenti, però, quando fu promosso prima da papa Paolo VI poi da Giovanni Paolo II, fino ad essere stato creato cardinale, la Santa Sede non era al corrente dei suoi abusi. Quando è stato nominato arcivescovo metropolita di Washington, nel 2000, le informazioni in possesso del Vaticano erano del tutto parziali e incomplete.

Si tratta di quanto affermato all’interno del “Rapporto sulla conoscenza istituzionale e il processo decisionale della Santa Sede riguardante l’ex cardinale Theodore Edgar McCarrick (dal 1930 al 2017)”. Un lungo documento, di oltre 400 pagine, redatto dalla Segreteria di Stato per volontà di Papa Francesco. Un lavoro di indagine di documentazione durato per ben due anni.

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Theodore McCarrick e l’ex presidente degli Stati Uniti, il democratico Bill Clinton – photo web source

Rapporto McCarrick: 400 pagine di fatti molto dettagliati

Nel rapporto si esaminano i documenti di vari Dicasteri della Curia romana e della Nunziatura di Washington. A fianco di questi, ci sono ben 90 interviste testimoniali, raccolte fra maggio 2019 e ottobre 2020.

Interviste sconvolgenti ma anche di grande carico emotivo. Da cui emergono “comportamenti comprendenti abusi o aggressioni sessuali, attività sessuale non voluta, contatti fisici intimi e condivisioni dello stesso letto senza contatti fisici”. Oltre ad “abusi di autorità e di potere compiuti da McCarrick”.

McCarrick: figura di primo livello che conduceva una triste doppia vita

McCarrick era infatti una figura di altissimo livello nella Chiesa americana, e la sua parabola verso il basso ha scosso e non poco la Santa Sede. Le sue attività internazionali che hanno proseguito per oltre cinque decenni, con viaggi per conto di istituzioni ed enti benefici, persino del Dipartimento di Stato Usa.

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L’ex cardinale americano Theodore McCarrick – photo web source

La sua abilità di raccogliere fondi era infatti ben apprezzata, come anche quella di operare una “diplomazia soft”. I fatti di cui è stato accusato l’ex “principe della Chiesa” sono molto gravi. Il primo riguarda l’accusa di avere violentato un adolescente 46 anni fa, quando era sacerdote a New York. Un uomo in seguito ha raccontato di essere stato molestato da McCarrick negli anni Settanta durante una confessione avvenuta in una stanza.

Iniziano le voci di abusi gravissimi: ma c’è la mancanza di prove

Azioni che avrebbero preceduto una cattiva condotta sessuale ripetuta da parte dell’ex porporato, ai danni di vittime anche all’interno di famiglie che frequentava abitualmente. Nel momento in cui nel 2005 emergevano voci di molestie e abusi, Benedetto XVI, allora da poco eletto Pontefice, pretendeva la rinuncia del cardinale statunitense. Così è accaduto che McCarrick lasciò nel 2006, diventando arcivescovo emerito.

Carlo Maria Viganò – photo web source

In questo periodo l’ex nunzio Carlo Maria Viganò, segnalò ai superiori in Segreteria di Stato le informazioni provenienti dalla nunziatura. Viganò sottolineo la profonda gravità di quanto accaduto. Il direttore dei media vaticani Andrea Tornielli, all’interno del suo editoriale pubblicato sul sito di Vatican News, aveva però spiegato che “mentre lanciava l’allarme, anche lui comprendeva di non trovarsi di fronte ad accuse provate”.

Parolin: al dolore si accompagna la speranza di confidare in Gesù

Il segretario di Stato della Santa sede, il cardinale Pietro Parolin, ha parlato di una pagina della storia della Chiesa profondamente dolorosa. “Sono pagine che ci spingono a una profonda riflessione e a chiederci che cosa possiamo fare di più in futuro, imparando dalle dolorose esperienze del passato”, ha spiegato Parolin.

Al dolore, però, “si accompagna uno sguardo di speranza“, ha spiegato il cardinale. Perché questi fenomeni non si ripetano, accanto a norme più efficaci, abbiamo bisogno di una conversione dei cuori. C’è bisogno di pastori credibili annunciatori del Vangelo, e dobbiamo essere tutti ben coscienti che ciò è possibile soltanto con la grazia dello Spirito Santo (attraverso la preghiera), confidando nelle parole di Gesù: Senza di me non potete far nulla”.

Giovanni Bernardi

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