Max Laudadio parla della sua conversione: “Mi sono accorto che Dio è ovunque”

 

In molti conoscono Max Laudadio per via della sua carriera professionale: dopo aver esordito in televisione come inviato de ‘Le Iene’ si è consacrato al grande pubblico grazie ai servizi che da qualche hanno svolge per i programma satirico di canale 5 ‘Striscia la Notizia’. Conosciuto per il suo impegno contro gli abusi di potere e le malefatte dei commerciati, negli ultimi anni si è dedicato anche alla salvaguardia degli animali e dell’ambiente, fondando persino un’associazione che si chiama ‘ON’. Quello che forse in pochi sanno è che da qualche anno a questa parte l’inviato di Striscia si è avvicinato alla fede e questo lo ha cambiato profondamente come uomo.

Proprio della sua fede e della sua recente vita ha parlato Laudadio (nomen omen) in una recente intervista con ‘Credere’. La prima domanda dell’intervistatore riguarda proprio il motivo di questo avvicinamento a Dio ottenuto anche al Sermig (Servizio Missionari Giovani):

“Sono capitato all’Arsenale della pace, a Torino, un lunedì di due anni fa, dopo aver letteralmente divorato, nel weekend, Per una Chiesa scalza di Ernesto Olivero. Don Silvano Lucioni, parroco di Bisuschio, l’aveva regalato a mia figlia Bianca, protagonista, con altri ragazzi della sua età, di una gita della parrocchia proprio al Sermig. Letto il libro, mi sono fiondato a Torino, senza appuntamento, per incontrare Ernesto. A dispetto del suo look modesto, mi ha subito trasmesso un’energia incredibile… Ernesto è una persona che mi ha fatto cancellare dal vocabolario la parola “utopia”. Siamo stati insieme per lunghe ore, parlando di tutto, con una grande sintonia spirituale. E ne sono uscito trasformato. A quel punto ho comprato cinquemila copie del suo libro e lo sto diffondendo tra amici e conoscenti. Ma il Sermig è stato la tappa decisiva di un cammino che era già iniziato”.

Grazie a Ernesto, Laudadio cominciava a vedere la mano di Dio nelle coincidenze, o come le chiama lui le “Dioincidenze”. La prima è stata durante l’elezione di Papa Francesco quando, prima dell’elezione, sapeva già il nome del Papa. La seconda si è verificata quando la figlia Bianca chiese a lui e sua moglie di poter seguire la catechesi per la Prima Comunione, decisione autonoma e senza preavviso. Infine la lettura di un libro che gli fu regalato da un giovane sacerdote, una biografia della sua conversione. Su questo evento Laudadio ha detto:”Pensai: ‘Cosa mai avrò da imparare da un trentenne che ha la pretesa di scrivere la sua biografia?’. In realtà, leggendo quelle pagine, mi sono accorto che molte delle emozioni e dei pensieri lì descritti erano anche i miei”.

Quello fu il momento in cui l’inviato di Striscia comprese che Dio era presente in ogni cosa. A questo punto l’intervistatore chiede a Laudadio in cosa è cambiata la sua vita e questo gli risponde: ”Per certi versi niente: continuo a fare il lavoro di sempre. Ma è cambiato radicalmente l’obiettivo della mia vita, tant’è che, per esempio, ho da poco scritto una canzone, Liberi, una sorta di lettera a Dio, un tema che in passato non avrei mai affrontato. Inoltre, dal momento in cui ho avvertito la presenza di Dio in me, per la prima volta non ho più paura della morte”.

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