Che la massoneria venga dissuasa in politica, sarebbe una novità davvero augurabile, per tutti noi.
La notizia arriva dopo che, il candidato nel Collegio Uninominale di Campania 3 per le imminenti elezioni della Camera dei Deputati e dei Senatori, Catello Vitiello, è stato escluso dalle liste del Movimento 5 Stelle, perché ritenuto un massone, appunto.
L’avvocato Catello Vitiello appartiene, infatti, alla Loggia Napoletana Sfinge, la numero 1.283 che deve obbedienza al Grande Oriente d’Italia, il gruppo massonico per eccellenza.
Il Movimento 5 Stelle avrebbe anche chiesto a Vitiello di firmare l’impegno di dimettersi, in caso di elezione, memore dei precedenti, riguardanti altri candidati.
Ora, Vitiello ribadisce che la massoneria per lui era solo un “hobby”: “Si parla senza sapere e senza conoscere, accusando una persona in maniera indebita e senza contraddittorio. Ho avuto una breve esperienza in una loggia massonica e si tratta di un periodo che ha caratterizzato solo una parte della mia vita, conclusasi in tempi non sospetti e non per ragioni di opportunismo politico. (…) Non remerò contro il Movimento, ma non ho intenzione di ritirare la mia candidatura e vado avanti per la mia strada, nella certezza di essere compreso da chi davvero mi conosce e crede in me”.
Ricordiamo, a proposito, le parole dell’ex massone Maurice Caillet (adesso perseguitato dai suoi ex compagni), convertitosi dopo un viaggio a Lourdes: “La massoneria ufficialmente è alla ricerca della verità, ma in effetti, nessuna verità è definitivamente acquisita. La massoneria, in tutte le sue obbedienze, sostiene il relativismo, che colloca tutte le religioni su uno stesso piano. Per la massoneria, nessuna norma morale ha in sé un’origine divina e, quindi, definitiva, intangibile. La sua morale evolve in funzione del consenso delle società”. “Al 18° grado c’è una scena molto simile all’Ultima Cena”. “Al 33° grado i massoni devono scuotere la polvere del Papa dai loro piedi”!
Il 23 Gennaio scorso, Vitiello ha, effettivamente, chiesto alla massoneria di “mettere in sonno” (così’ si dice in gergo) la sua partecipazione alle attività, perdendo i diritti acquisiti. Questi, però, rimarranno congelati solo momentaneamente, finché Vitiello non decida di “ridestarli”.
Antonella Sanicanti
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