E’ bello scoprire degli “eroi per caso”. Venire a sapere che, persone insospettabili, senza troppa pubblicità e senza utilizzare le casse di risonanza dei mass media, fanno del bene ci fa sentire forti, nel nascondimento caritativo, che noi cristiani spesso sperimentiamo.
E così si svela casualmente che, un gigante buono come Martin Castrogiovanni, fa visita regolarmente ai piccoli malati gravi o con handicap.
Gioca con loro, li fa divertire, perché abbiamo un po’ di meritata serenità. Loro, come sottolinea Martin, lottano con una forza tale, contro le malattie e i disagi psicofisici, che noi adulti non riusciamo più a comprendere.
Passare delle ore con quei bambini apre nuovi orizzonti di speranza per tutti e insegna come essere coraggiosi e come mai bisognerebbe lasciarsi abbattere dalle “brutte avventure”.
Proprio il coraggio è servito molto anche a Martin che, negli ultimi anni, ha dovuto trasformare, e non poco, la sua esistenza.
Lui è un ex campione di rugby, di origini argentine e di fama internazionale. La sua carriera è stata interrotta, purtroppo bruscamente, durante i mondiali del 2015. I medici gli annunciarono una terribile diagnosi: un neurinoma, un tumore che colpisce il tessuto nervoso, da operare immediatamente: “Nella testa ti passa tutta la vita davanti.” -racconta il giovane atleta- “Mi avevano dato 6 mesi di vita, ma alla fine non era niente, sono stato fortunato.”.
Il cancro di Martin non era maligno infatti, ma doveva essere comunque asportato con un’operazione chirurgica che ha stoppato la sua vita atletica: “Se non mi fossi fermato, probabilmente oggi non potrei muovere il piede. Non ho voluto né mia madre né mia sorella in ospedale. Inutile dire che non ho avuto paura, ma queste cose vanno affrontate.”.
Il rugbista negli ultimi mesi, oltre a gestire il periodo post operatorio relativo al cancro, ha anche scoperto di essere celiaco. La dieta conseguente che ha dovuto affrontare e il cambiamento drastico di molte sue abitudini lo hanno messo davvero a dura prova. Come se non bastasse, la sua fidanzata ha deciso l’annullamento delle nozze, già preannunciate.
Il dolore non ha certo risparmiato Martin, che però sa trasformare, oggi, ogni esperienza in una risorsa. Ha imparato la resilienza, come affrontare cioè in maniera positiva e propositiva ogni evento inaspettato, con lo scopo di fare del proprio meglio, di ciò che la vita ci offre.
E’ proprio vero che la sofferenza insegna ad amare di più, gli altri e la vita stessa, se la si trascorre con la certezza di superarla per fede.
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