“Gesù rispose: “Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. (…) Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti”, dice il Vangelo di Matteo.
Tutto il mondo cerca Dio e spesso commette l’errore di dar credito ad ogni Profeta, con la speranza che abbia la capacità di dimostrare l’esistenza di un essere superiore e di una vita dopo la morte terrena.
Perché ci si affanni tanto in questa direzione e non si sappia ancora (dopo 2000 anni e più di cristianesimo e centinaia di secoli di umanità ) placare ogni angoscia sulla vita oltre la vita, nessuno lo sa spiegare.
Ciò denota, però, una scarsa sconoscenza della nostra religione, anche da parte dei cristiani stessi, che non colgono il messaggio evangelico in pieno, che ci ha già svelato tutto quello che avremmo dovuto sapere, che ci incoraggia ad avere fede e ad attendere, perché le promesse di Dio sono reali e si attueranno.
C’è bisogno che l’uomo si renda conto di non avere la capacità di comprendere, con le sue esigue attitudini, se è davanti ad un falso Profeta; c’è bisogno che si faccia un gesto di umiltà , per riconoscersi “ignoranti” e soggiogabili, ma pronti a recepire il messaggio dall’alto, quando questo ci viene dato attraverso i Sacramenti e la preghiera, in cui lo Spirito Santo si muove.
Può uno di noi discernere, senza ombra di dubbio, se un altro uomo/donna sia un messaggero di Dio, uno toccato dalla sapienza dello Spirito Santo, un veggente?
“Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. (…) Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere”; ancora una volta, il Vangelo di Matteo risponde alla nostra domanda.
Ma i frutti, per essere “colti”, hanno bisogno di tempo per maturare, così come noi abbiamo necessità di avere la pazienza opportuna per distinguere, nella massa informe di messaggi che ci provengono da ogni direzione, quelli dettati dalla devozione in Dio, nel nostro Dio.
Attualmente, usando il web per ogni necessità , lavorativa o personale, è più facile imbatterci in Siti che illustrano il pensiero di questo o quello.
E, in web, pubblicizzato da un intero Sito dedicato all’autore, si trova il libro “L’Unico Dio”, così descritto: “ (…) fornisce una nuova comprensione della natura e della realtà di Dio e del Piano e dello Scopo di Dio nel mondo e nella Comunità Più Grande di vita nell’universo. Qua ha inizio il prossimo capitolo nella progressiva Rivelazione della Presenza e della Volontà di Dio per l’umanità ”.
Beh, senza filosofeggiare troppo o chiamare in causa un teologo di fama, questo contraddirebbe molti passi delle Sacre Scritture, che parlano di un “unigenito figlio di Dio, nato dal Padre, prima di tutti i secoli”.
Se è un messaggero, dovremmo considerarlo come un Angelo? E, se è solo un Angelo, perché dovrebbe essere stato investito della stessa peculiarità rivelatrice del Cristo, morto in croce per noi?
Sottolineiamo che, queste riflessioni, non vengono fatte per giudicare l’autore del libro, ma perché la religione cristiana impone un certo adeguato discernimento, che si svela anche nella terminologia utilizzata, per descrivere fatti e personaggi dei Testi Sacri.
Nei Sito di Marshall Vian Summers, si parla di un’“Assemblea Angelica che veglia sul mondo”, che lui stesso incontra, quando aveva (guarda caso) circa 33 anni!
Antonella Sanicanti
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