La mamma di Carlo Acutis svela un aneddoto inedito custodito finora nel suo cuore: il giovane futuro santo aveva un grande sogno, quello di diventare sacerdote.

Ci sono, però, alcuni aneddoti che sua madre Antonia non aveva ancora raccontato a tutti. Piccoli momenti di vita vissuta di un ragazzo che, anche se giovanissimo, aveva già in mente ben chiaro cosa avrebbe voluto fare nella propria vita.
Non solo l’informatica, i computer e la divulgazione con questi mezzi della fede, ma c’era anche qualcos’altro che, in cuor suo, Carlo avrebbe desiderato. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Carlo Acutis: voleva diventare sacerdote
Un pensiero che gli frullava nella mente, che girava e rigirava nei suoi pensieri e che ben poteva affiancarsi anche alla sua altra grande passione: i computer e l’informatica. Tantissimo si potrebbe raccontare ed ascoltare, dalla viva voce di mamma Antonia, circa suo figlio Carlo, il giovane 15enne che, domenica mattina, sarà proclamato santo da Papa Leone.
Il predecessore Francesco aveva nominato Carlo Acutis il nuovo “Santo millennial”, il patrono del mondo di internet, perché era questa, fra le altre, una delle più grandi più grandi passioni del giovane. Ma c’è un qualcosa che è rimasto segreto, perché intimo e riservato, sino alla fine: la sua volontà di diventare sacerdote.
“Stava pensando di diventare sacerdote. Prima di morire, mi ha chiesto cosa ne pensassi di quell’idea” – a raccontarlo è stata proprio la mamma di Carlo, Antonia, in un’intervista rilasciata ad un sito americano. Prima di approfondire questo, dobbiamo ricordare che Carlo (lo dicevamo all’inizio) sarà proclamato santo domenica 7 settembre, insieme ad un altro giovane, Pier Giorgio Frassati.

Il sogno del cuore di Carlo
Ma tornando alla testimonianza e ai racconti di mamma Antonia su Carlo: “Carlo aveva un dono per la programmazione, era un genio dell’informatica. Utilizzava C++ e Java all’età di 9 anni, e leggeva manuali di programmazione che prendevamo al Politecnico di Milano” – racconta, ricordando la forte passione del figlio per l’informatica, ma anche della sua volontà di fare apostolato e diffondere la Parola di Dio attraverso questi mezzi, così vicini ai giovani come lui.
C’era, però, qualcosa in più che ferveva nel cuore di Carlo: “Stava pensando di diventare sacerdote. Prima di morire, mi ha chiesto cosa ne pensassi di quell’idea. L’aveva chiesto anche a sua nonna. Penso che questa fosse la sua intenzione. Inoltre, voleva essere un catechista. Questa idea gli è venuta spontaneamente. Senza dubbio, aveva una chiamata” – spiega, con amore, la mamma di Carlo.
Una chiamata che Carlo non ha potuto portare avanti a causa della morte avvenuta prematuramente. Ma non è stata una “chiamata” invano: perché il giovane Carlo ha detto il suo “sì” a Cristo pienamente e sotto altre forme ed aspetti, arrivando al cuore dei giovani anche con altri mezzi. E domenica, salirà definitivamente agli onori degli altari, con la sua santificazione.