In cura dopo aver scoperto di essere affetta da leucemia, Gabriella pensava di morire dopo aver contratto anche il Covid-19.
Trattata a scopo compassionevole con due sacche di plasma, la donna ha sconfitto l’infezione virale ed migliorata anche la qualità del suo sangue.
La storia di Gabriella Vigo, donna di 64 anni malata di leucemia e con problemi cardiaci, dimostra che non bisogna mai abbandonare la speranza. Questa signora di Pavia ha subito un infarto un anno e mezzo fa e da quel giorno la sua salute ha sempre vacillato. Qualche tempo dopo, infatti, ha scoperto di essere affetta da leucemia linfatica cronica e si è dovuta sottoporre ad un protocollo di terapie sperimentali al San Matteo di Pavia.
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Il mese scorso si è sentita male: faticava a respirare ed aveva una forte febbre. Il timore era che avesse contratto il Coronavirus, nelle sue condizioni infatti le chance di superare la malattia sarebbero state scarse. Immaginate dunque lo stato d’animo di Gabriella quando i medici le hanno comunicato che il tampone effettuato era positivo. Lo dice senza remore la stessa donna a ‘Il Giorno di Pavia’: “Ho pensato di morire. Avevo sentito che il Covid non lasciava speranze a chi aveva patologie pregresse. Con un groppo in gola, avrei rifiutato qualunque cura, se mio marito e mia figlia non mi avessero convinta a combattere“.
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Una notte Gabriella ha pensato che sarebbe morta prima che facesse giorno, visto che le hanno dovuto dare 12 litri di ossigeno per non soffocare. Quando ne ha avuto le forze, Gabriella ha detto al medico curante, il dottor Francesco Falaschi, di volersi sottoporre alla terapia sperimentale con il plasma iperimmune. Il medico ha quindi donato il proprio sangue per la procedura ed il giorno seguente alla crisi operatoria la donna ha ricevuto la prima sacca.
La cura ha funzionato rapidamente come racconta la stessa donna: “Subito mi sono sentita meglio, i valori erano tornati nella norma, riuscivo a respirare. Poi mi hanno fatto una seconda sacca e sono rinata. Ho fatto due tamponi e sono negativi. Non solo, la mia emoglobina ora è salita a 10,8. I medici vogliono monitorarmi, potrei essere un caso da studiare. Mi sento una miracolata”.
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Luca Scapatello
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