La Madonna degli Olmetti di Lemie guarì i figli gravemente malati di un uomo, che si rivolse a Lei dopo averla vista all’improvviso, sulla sponda di un fiume.
Siamo nell’anno 1791, un uomo di nome Gian Bartolomeo Bovero, originario di Castagnole, frazione del comune piemontese di Germagnano, stava camminando lungo il fiume. L’uomo stava cercando qualche pesce nel tentativo di fare fronte alle necessità dei suoi due figlioli, una figlia e un figlio, che erano gravemente infermi.
A un certo punto però alza improvvisamente lo sguardo. I suoi occhi si posano, quasi in maniera spontanea e automatica, su un’immagine della Vergine che si trovava posta in alto, su di un pilone. A quel punto allora si presenta in lui il desiderio, immediato, di presentare alla Madonna quella pena che da tempo gli stava opprimendo il cuore.
Da lì se ne originò una sentita richiesta di aiuto e di conforto. “Madre amorosa, guarisci i miei figli!”, esclamò l’uomo, gravando quelle parole del peso di tutto l’amore che provava per le due creature. Arrivò la sera, e scese l’imbrunire. Passeggiando verso la sua abitazione, il cammino dell’uomo fu interrotto da una visione meravigliosa.
Si trattava dei suoi due figlioletti, che, festanti, stavano correndo nella sua direzione per abbracciarlo. Erano guariti! L’uomo scoppiò in un profondo pianto e lì per lì non trovò le parole per ringraziare la Vergine di quel prodigio meraviglioso che gli aveva concesso. Così il 14 novembre 1738 decise di deporre la propria testimonianza di fronte a un notaio.
Il notaio, tale Coatto di Viù, stese perciò il relativo rogito in cui si registrava l’atto prodigioso. Ben presto si diffuse in tutta la regione la fama dello splendido miracolo, che pian piano finì sulla bocca di tutti. Le persone, ogni giorno sempre più numerose, cominciarono a rivolgersi alla Madonnina situata in quel Pilone, la stessa a cui si era rivolto l’uomo per chiedere la grazia della guarigione dei suoi figlioletti.
Ben presto venne costruita una piccola chiesa, di modeste dimensioni. Questa si trova già ad essere ricordata nelle memorie del 1721. Tuttavia, in poco tempo, la chiesa si ingrandì fino ad assumere le dimensione dell’attuale edificio, risalente al 1848. All’interno del Santuario si trovano ancora oggi i numerosi ex-voto, a testimonianza delle tante grazie ricevute da chi si è rivolto alla Madonna con cuore puro e fiducioso.
Tra questi ex-voto, i più antichi risalgono addirittura al 1716-1718, a dimostrazione di come la devozione alla Madonna degli Olmetti di Lemie era presente in quegli anni a noi lontani.
Giovanni Bernardi
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