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Madonna della Suasia: i cinque messaggi al giovane mendicante

La Madonna della Suasia apparve a un povero del luogo consegnandogli un messaggio ben preciso. Un prodigio che avvenne in diversi momenti. 

Madonna della Suasia – photo web source

La Vergine Maria apparve alla Maestà dell’Avellaneta della Suasia in diverse occasioni a un bimbo molto devoto di nome Pasquino. Pasquino era un bambino poverissimo e mendicante, ma di grande fede. Era infatti solito ogni giorno, e sempre per devozione serviva la Messa nella chiesa di Civitella, prima di andare a recitare il rosario ogni giorno presso la celletta in cui era custodita l’immagine della Vergine.

L’immagine ancora oggi venerata nel santuario

Si trattava infatti della stessa statua che si trova ora conservata sull’altare maggiore del Santuario situato all’altezza della confluenza del torrente Suasia con il Bidente. La celletta era collocata nel punto esatto dell’incrocio in cui i bracci della croce sono ancora oggi tracciati sul pavimento della Chiesa.

L’immagine custodita è quindi ancora oggi venerata nel santuario, e mostra la Beata Vergine che tiene il bambino Gesù sulle ginocchia e lo istruisce, mentre invece Gesù è intento a sfogliare un piccolo libro. Il Mercoledì della settimana santa, il 1 aprile 1556, ci fu la prima apparizione, mentre Pasquino stava uscendo dalla celletta dopo le sue preghiere.

Una voce chiamava il giovane e lo invitava ad avvicinarsi

Sentì una voce che lo chiamava invitandolo ad avvicinarsi. Pasquino si voltò verso l’altare da cui proveniva la voce e vide una donna. Questa era giovane, piccola, con la veste azzurra, il velo bianco sulle spalle, la cuffia bianca con i merletti attorno. In quegli istanti si trovava a sedere sull’altare, tenendo le mani appoggiate sulla mensa.

Questa donna disse: “Vai dal padrone di questa terra e chiedigli di darmi un pezzo di questa per fare una chiesa. Appena tu mi porterai la risposta ti parlerò ancora”. Pasquino però quando gli riportò i documenti cadde malato e impaurito da quella visione. Non ne fece parola con nessuno ad eccezione di sua madre.

Le parole della Madonna al giovane Pasquino

Insieme a lei corse alla celletta a dire il rosario e fu subito guarito anche dalla momentanea cecità. Altre apparizioni avvennero nelle settimane successive. La seconda fu il 15 aprile, quando uscito dalla Messa Pasquino udì nuovamente la stessa voce che gli disse: “Se non mi porti la risposta non hai più nulla da fare qui”.

Quando il 19 aprile si reca da donna Isabella, vedova Amaducci, raccontandole l’accaduto, si sente rispondere di aspettare il ritorno da Bologna del figlio maggiore Vincenzo Amaducci, che una volta tornato cedette la sua parte di terra. Il 22 aprile ci fu la terza apparizione, accaduta a Pasquino quando tornò alla Maestà dopo aver recitato il rosario, e vide la Madonna seduta sull’altare con la mano destra alzata nell’atto di benedizione.

Dopo la prima apparizione ce ne furono diverse altre

Gli disse di farsi dare quella parte di terra appartenente a Vincenzo Amaducci, e di costruire lì la chiesa in suo onore. Le disse anche che Pasquino avrebbe potuto vederla il mercoledì e sabato, così Pasquino, tornato subito dall’uomo, ottenne il consenso di usare il terreno. Sabato 25 aprile ci fu così la quarta apparizione, in cui Pasquino rivide la Madonna appoggiata all’altare con le braccia alte aperte e le palme distese.

Gli disse di invitare al digiuno la popolazione il Mercoledì, il Venerdì e il Sabato e di pregare Cristo affinché sostenesse il mondo. L’ultima apparizione fu mercoledì 29 aprile, quando nella mattinata una processione di fedeli si recò alla Maestà, in cui si celebrò la Santa Messa.

LEGGI ANCHE: Madonna dei Miracoli di Lucca: il sacrilegio spezzò il braccio dell’uomo

Nel momento in cui fu recitata l’orazione del popolo la Madonna apparve nuovamente con la mano destra levata in alto nell’atto della benedizione, a Pasquino e senza proferire parola. Poi scomparve. Da allora non è più apparsa. Tuttavia, ancora oggi e per tutti questi secoli, la Madonna della Suasia continua a fare molte grazie a chiunque la preghi con devozione e cuore puro e aperto al suo amore.

Giovanni Bernardi

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Giovanni Bernardi

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